«La Ztl? Direi che dopo anni di sperimentazione non ha proprio convinto né i cittadini né i commercianti. Se non riusciamo a dare un progetto preciso al centro storico della città, credo si possa iniziare a considerare di tenerla solo nei fine settimana». Il capogruppo del Partito democratico Enzo De Amicis apre di fatto il dibattito sul destino della zona a traffico limitato (oggi addirittura isola pedonale "sperimentale") e rilancia la possibilità di riaprire al traffico il centro cittadino. Perché, secondo De Amicis, bisogna iniziare a dire quale sia la visione del centro storico, sia urbanisticamente sia per quanto riguarda il destino di strutture e zone specifiche.


De Amicis parte nel ragionamento dall'ex Banca d'Italia: «Sull'edificio dell'ex Banca d'Italia va senza dubbio rimosso il vincolo originale per il quale il Consiglio Comunale ad agosto dello scorso anno decise di acquistarlo, e cioè per il trasferimento degli Uffici Comunali. Mancando questo atto formale sembra quasi inutile decidere cosa farne anche se il Consiglio Comunale si è espresso con una mozione. E' arrivato il momento della riflessione e della elaborazione rispetto a dei temi che stanno condizionando il dibattito cittadino, quale quello della ricollocazione dell'immobile dell'ex Banca d'Italia, il possibile reinsediamento degli Uffici Comunali anche con un eventuale acquisto degli Uffici dell'ex Catasto, l'imprescindibile riqualificazione del Mercato Annonario e la decisione su come avviare finalmente la Ztl». Rispetto a quest'ultima, De Amicis dice: «così come ha vissuto passivamente questa lunga fase di rodaggio, non mi sembra che la Ztl abbia soddisfatto le attitudini dei cittadini. O si riesce finalmente a materializzare una vera idea di Centro Storico con la Ztl o sarebbe più opportuno relegarla, così come è, ai fine settimana, ripopolando la vita del Centro negli altri giorni. In conclusione - dice il capogruppo Pd - c'è una griglia ampia di opportunità di discussione politica per rispondere alle aspettative di sviluppo del Centro Storico e della società nel suo complesso che non possiamo in questa fase eludere.

Nel Nucleo di Fondazione c'è una stratificazione tra gli edifici ormai comunemente accettati come storici, con le ingombranti presenze edificate negli anni sessanta, prima dell'adozione del Piano Regolatore di Piccinato. L'elaborazione culturale di questa problematica coesistenza non è mai stata sistematizzata, perché non ha mai superato la fase di studio e del rilievo di uno stato di fatto».