Se la coalizione di maggioranza viaggia ancora incerta e di misura su un consigliere di differenza rispetto all'opposizione in questa prima fase di consiliatura, il centrodestra non si può certo dire che possa creargli condizioni sfavorevoli e metterle i bastoni tra le ruote, almeno fino a quando non avrà risolto i suoi dissidi interni. Perché l'eterogenea formazione che ha sostenuto il candidato sindaco Zaccheo, oggi orfana di Forza Italia e composta dai partiti Lega, Fratelli d'Italia e Latina nel cuore non dorme certo sonni tranquilli, agitata da una convivenza forzata tra anime diverse che le comincia a stare stretta. Il problema più evidente è interno alla Lega e non è un mistero che coincida con la coabitazione con i sostenitori di Zaccheo.

La Lega non ha ottenuto i risultati sperati alle ultime comunali in una provincia in cui il Carroccio non ha un sindaco e non è maggioranza da nessuna parte (tranne che a Itri), con il Comune capoluogo che ha giocato male la carta del candidato sindaco nonostante avesse la maggioranza di centrodestra già decisa al primo turno. Proprio all'interno della Lega Massimiliano Carnevale non ha mai nascosto, insieme a Giovanna Miele, le critiche alla scelta del candidato sindaco per Latina, quel nome di Vincenzo Zaccheo mai digerito e oggetto di una frattura insanabile anche negli equilibri interni al partito e nello scontro con la fronda Valletta-Tripodi. Non sono mancati anche scambi accesi di vedute tra Belvisi e Valletta in una commissione e il clima interno non è sicuramente orientato alla distensione, ma piuttosto intessuto di diffidenza e voltafaccia. Uno degli ultimi episodi in tal senso è avvenuto con la vicenda delle azioni per chiedere lo spostamento dell'anagrafe in centro, una battaglia sostenuta da Giovanna Miele nella scorsa consiliatura e sulla quale ha voluto farsi trovare ‘sul pezzo' nella prima commissione personale affari istituzionali chiedendo alla presidente del suo partito Valeria Tripodi di mettere questo punto in agenda per discuterlo con urgenza.

A stretto giro però la presidente ha pensato bene di convocare la richiesta di discussione del punto su proposta la proposta di Matilde Celentano, Patrizia Fanti, Gianfranco Antonnicola e Vincenzo Zaccheo. Deve essere sembrato uno sgambetto alla Miele a maggior ragione dopo la nota della stessa Tripodi che sottolineava, a voto raggiunto, ringraziamenti calorosi a Fratelli d'Italia e al sindaco Zaccheo, primo firmatario della proposta, "per il suo brillante e appassionato intervento – ha scritto - che ha portato tutti i membri a condividere la sua impostazione e, di conseguenza, a votare a favore». Proprio la Miele insieme a Carnevale il giorno dopo che la commissione hanno inviato una nota in aggiunta a quella del centrodestra con riferimenti marcati al fatto che la proposta avesse la loro primogenitura. Ma questo tema è solo uno dei tanti da cui anche in futuro potrebbero arrivare frizioni politiche: se Fratelli d'Italia risulta più accomodante, per ora affidata in tutto alla forza dei singoli (l'esperienza in continuità di Celentano, le battaglie di Andrea Chiarato, le incursioni da battitrice libera di Patrizia Fanti) diciamo che anche da quelle parti potrebbe cominciare a star stretto il ruolo del già sindaco di Latina e candidato del centrodestra, sempre più accentratore, per via della sua conoscenza approfondita della macchina amministrativa, su temi e interventi. Tolto Zaccheo però il problema è alla radice: il modo in cui il centrodestra è arrivato alle urne, dopo mesi di tira e molla sua candidato, era il segno di quello scollamento che sarebbe stato e che rischia di essere sempre più nei prossimi mesi.