C'è ancora un incarico vacante nell'organigramma gestionale del Comune di Latina, il ruolo di direttore generale sul quale il sindaco Coletta non ha sciolto le riserve a più di un mese dalla nomina della segreteria generale Simona Manzo. Si tratta di una figura importante perché il direttore generale ha il compito di attuare gli indirizzi e gli obiettivi stabiliti dall'ente e di sovrintendere alla sua gestione guidando tutti i dirigenti nell'esercizio delle funzioni a loro assegnate in modo da perseguire livelli ottimali di efficacia e di efficienza. Nei Comuni sopra 15mila abitanti il sindaco può nominarlo al di fuori della dotazione organica e con contratto a tempo determinato, e secondo criteri stabiliti dal regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi, ma può anche scegliere di valorizzare una risorsa interna. E sarebbe proprio questo l'indirizzo che starebbe valutando Coletta pensando ad un nome gradito per professionalità ed esperienza dai dirigenti dell'ente, proprio per ricucire lo strappo nei rapporti interni causati dalle modalità di gestione precedente, quella di Rosa Iovinella, che accentrava entrambe le funzioni di segretaria e direttore e che aveva creato una struttura verticistica poco incline al confronto.
Il nome sempre più papabile è quello di Francesco Passaretti, vicesegretario, dirigente della polizia locale di Latina da dieci anni e attualmente dirigente del servizio protezione civile e polizia locale. Un nome che accoglie giudizi positivi trasversali, dal capo segreteria del sindaco Paola Briganti il cui giudizio conta molto per il primo cittadino, ai partiti che ne hanno apprezzato sempre l'equilibrio. Inizialmente sembrava che quello di Passaretti fosse un nome gradito soprattutto a Forza Italia, il partito che ha più voce in capitolo nella scelta del direttore generale (è anche quello che più ha pressato il sindaco per sdoppiare l'incarico unico, prima attribuito a Iovinella), mentre oggi l'indicazione arriverebbero anche dal cuore dell'assetto gestionale. E' stato uno dei punti dolenti della passata consiliatura quello di riunire tanti ruoli di gestione sotto una sola figura che aveva finito per centralizzare tutte le disposizioni e l'organizzazione dell'ente con effetti non ottimali sul fronte delle risposte alla città. Un errore da non ripetere e sul quale Coletta ha riflettuto anche nell'ottica, che ha deciso di privilegiare in questa consiliatura, di maggiore apertura a contributi esterni. Non sarebbero le uniche novità sul fronte gestionale perché sono in fase di revisione anche l'organigramma e le funzioni della macrostruttura. Con delibera di giunta del 3 marzo l'amministrazione ha infatti approvato le nuove linee funzionali dell'ente in una riorganizzazione che vede alleggerite le funzioni del settore urbanistica (gravato negli anni da procedimenti e questioni complesse) che mantiene le funzioni di Pianificazione e progettazione, contratti di quartiere e rigenerazione urbana ma lascia l'edilizia privata che viene accorpata alle funzioni del servizio attività produttive e Suap. Nel novero dei dirigenti Eleonora Daga manterrebbe l'urbanistica ma l'edilizia privata andrebbe al dirigente Stefano Gargano del Suap. Alla Daga invece dovrebbe andare anche il settore lavori pubblici che comprende oltre alla programmazione trienne dei lavori altre funzioni di peso come servizi cimiteriali, finanza di progetto e programmazione e progettazione europea.