Le parole di richiamo dell'ex presidente del consiglio comunale Massimiliano Colazingari sono state quasi profetiche giorni fa: «Attenzione ai numeri- aveva detto in una intervista - la città ha bisogno di essere prontamente governata e non può reggersi su equilibri minimi e precari». E ieri la precarietà è stata del tutto evidente in aula con una maggioranza che alla fine è stata tenuta in piedi dalla presenza dell'attuale presidente del consiglio di centrodestra Raimondo Tiero. Una delle tante anomalie prodotte dall'anatra zoppa, quella di un presidente espressione dell'opposizione ma costretto a remare più nella direzione della maggioranza. A togliere manforte, invece, alla sua di maggioranza ieri è stato proprio Colazingari, ufficialmente in malattia, ma informalmente e sicuramente poco propenso a dare il suo contributo in una situazione nella quale è stato ridimensionato politicamente, come ha ribadito anche giorni fa. Con 16 consiglieri a 16 il consiglio ha ‘ballato' sul filo del rasoio fino a che non si è assentato momentaneamente anche De Amicis, a quel punto il centrodestra ha deciso di lasciare l'aula chiedendo il numero legale con Tiero a tenerlo mentre il suo partito sceglieva la strada di assentarsi in polemica per alcune parole espresse da Annalisa Muzio contro Vincenzo Zaccheo.

Spiegano le loro ragioni i consiglieri di centrodestra, in una nota firmata da tutti tranne Tiero e la parte della Lega rappresentata da Giovanna Miele e Massimiliano Carnevale. «La Consigliera Muzio ha presentato una mozione che, per la fretta di dimostrare di saper "Fare", non solo fa male, ma rischia anche di appesantire il lavoro degli uffici, senza peraltro ottenere alcun risultato - scrivono - tale mozione chiede al Sindaco e alla giunta di intervenire su un argomento che è di competenza del Consiglio comunale e della Commissione Affari istituzionali, l'unica che può apportare le dovute modifiche allo statuto comunale. Come se non bastasse, anche oggi – nonostante la tanto pretesa modalità mista – alcuni esponenti della maggioranza non hanno preso parte al Consiglio. Senza la nostra presenza, la maggioranza di programma non riuscirebbe a garantire il numero legale e, per senso di responsabilità, abbiamo provato a far procedere lo stesso i lavori. Tuttavia, non siamo potuti rimanere indifferenti dinanzi all'ennesima mancanza di rispetto dei consiglieri della maggioranza che sferrano attacchi personali fino a definire "folkloristici" o "paternalistici" i nostri interventi. Quando il sindaco Coletta parla di rispetto gli chiediamo: definire "folkloristici" i nostri interventi è rispettoso? Non presentarsi in Consiglio comunale è rispettoso?».