Lbc vuole destinare lo stabile dell'ex tabacchificio alla Sapienza. La proposta è arrivata ieri dalla Consigliera Valeria Campagna nel corso della commissione università. La capogruppo di Latina Bene Comune alla presenza del professor Bonifazi, prorettore della Sapienza per il Polo Pontino, ha proposto un indirizzo politico sull'utilizzo dello spazio in corso Matteotti, rispolverando in realtà un vecchio intento che affonda le radici nelle consiliature di centrodestra: «L'edificio si trova a pochi passi dalla sede di Ingegneria della Sapienza, l'operazione sarebbe evidentemente vantaggiosa tanto per il corpo docente – ha spiegato l'esponente ellebicina - quanto soprattutto per gli studenti e le studentesse.

E' necessario aumentare i servizi legati agli spazi studio, ai trasporti, alle opportunità di orientamento e placement che servono per rendere Latina una vera e propria città universitaria». «Parliamo di uno spazio per il quale il Comune è pronto a rispondere al bando della rigenerazione urbana – ha spiegato Campagna - così da ottenere un finanziamento per la riqualificazione della struttura. Dalla Commissione emerge, quindi, la volontà di alimentare e rendere sempre più solido il ponte tra Comune ed università». Le critiche nel merito del centrodestra però non si sono fatte attendere, e portano la firma dei capogruppo dei tre partiti Matilde Celentano per FDI, Massimiliano Carnevale per la Lega e Dino Iavarone per Latina nel cuore. Il centrodestra parla di un autogol di Lbc: «Attraverso una nota Campagna rivendica come "sua proposta" la destinazione dell'ex tabacchificio a sede universitaria – scrivono - nel merito la boutade della Consigliera è da intendersi come un autogol: in sei anni, infatti, l'amministrazione comunale targata Lbc non ha mosso un solo passo in direzione dell'Università. Non un euro o un solo immobile del patrimonio comunale sono stati destinati al Polo Pontino. I 15 milioni di euro di cui si parla, infatti, sono frutto di un generoso investimento dell'Ateneo romano sul nostro territorio». L'ex tabacchificio fu acquistato dal Comune di Latina nel 2006, durante l'amministrazione guidata da Vincenzo Zaccheo e il centrodestra in commissione ha ringraziato

Bonifazi per aver riconosciuto questa primogenitura. La destinazione dello stesso fu, ab origine, incardinata in una concezione di Università nel Nucleo di Fondazione. Infatti, lì sarebbero sorti dei laboratori della Facoltà di Ingegneria. «L'offerta formativa, nel corso degli anni, ha ampliato i suoi orizzonti anche grazie all'incremento delle tecnologie digitali – ha proseguito il centrodestra - il Prorettore, infatti, sottolineava l'esigenza che il Polo si dotasse di laboratori multidisciplinari. Esattamente la destinazione d'uso che avevamo previsto per l'ex tabacchificio scoperto, dopo ben sei anni, dalla Consigliera Campagna». Il centrodestra «sulle politiche universitarie non accetta lezioni da chi si improvvisa professore: fu, infatti, una felice intuizione di Finestra e la prosecuzione di Zaccheo nella pervicace volontà di fare del Nucleo di Fondazione una Cittadella Universitaria. «Palazzo M, l'Intendenza di Finanza, la Banca d'Italia, l'ex Ufficio Tecnico Erariale, il centro storico di questa città - concludono - può cambiare volto soltanto attraverso la fantasia, la creatività e l'entusiasmo dei giovani universitari e del personale docente del Polo Pontino. Dopo sei anni di vuoto politico ed amministrativo più che rivendicare meriti altrui, ci vorrebbero un atto di umiltà ed un poco di pudore». Resta il nodo biblioteca (la Manuzio) di cui nessuno parla: chiusa per lavori da tre anni rappresenta la contraddizione in termini più grande di una città che vuole farsi classificare come universitaria e che non ha la sua biblioteca centrale funzionante.