Certe problematiche possono essere una spina nel fianco per una amministrazione soprattutto se, frequentemente, collezionano episodi critici, che uno sull'altro danno il segno delle difficoltà del passato ma anche della scarsa lungimiranza del presente nel comprendere dove bisognava intervenire in fretta per non farsi trovare impreparati. Per il sindaco Coletta il settore scuola è stato un tallone d'Achille nella passata consiliatura, il nervo più scoperto della passata gestione con una edilizia fatiscente e una manutenzione non sufficiente su impianti vecchi sempre sul punto di cedere. Nel primo mandato il sindaco si è trovato a chiudere le scuole per il gelo e il servizio manutenzione a rattoppare aule, plessi e a tamponare emergenze continue in più istituti e in più zone della città per l'inagibilità dei locali e per il mancato funzionamento degli impianti.
Ecco perché la notizia dei giorni scorsi che il Comune abbia perso i 4 milioni (dovendo anche restituire 850 mila euro) dei Finanziamenti BEI (Banca Europea per gli investimenti per la concessione di finanziamenti europei da destinarsi ad opere manutentive in due scuole dei Borghi (Mazzini e Prampolini) e in due della città (la primaria Giuseppe Giuliano e la media Corradini di Via Amaseno) non fanno che aumentare la percezione di una scarsa attenzione alle politiche della scuola che resta costante e preoccupante. Gli anni a disposizione per ottenere i finanziamenti sono stati sei, trascorsi invano e questi mutui hanno figurato nelle relazioni e nelle parole in questi anni sia del primo assessore ai lavori pubblici Gianfranco Buttarelli che del successivo Emilio Ranieri. Parliamo di scuole molto popolate, con iscrizioni in crescita anno dopo anno e che avrebbero avuto bisogno di quegli interventi passibili di un cospicuo finanziamento, come il pane: solo per citare un esempio, in una delle scuole che doveva essere oggetto di intervento, la Prampolini di Podgora, è interdetta un'ala perché non è sicura da quattro anni. Il monito dei revisori dei conti nella relazione allegata alla delibera non lascia spazio ad alibi rilevando un comportamento "inerte e negligente" dell'ente sottolineando «Il mancato rispetto dei termini dell'affidamento, termini che sono stati più volte ed ampiamente prorogati, pena la decadenza del contributo, e ciò nonostante il Comune di Latina non ha provveduto all'affidamento dei lavori. Come conseguenza del comportamento inerte e negligente dell'Ente è stato revocato un finanziamento pubblico già autorizzato di euro 4.246.363,80 che ora graverà sul bilancio comunale con evidenti ripercussioni negative sugli equilibri economico finanziari e, cosa altrettanto dannosa è che non sono stati eseguiti i lavori per la messa in sicurezza degli edifici scolastici». Parole dure su una immaginaria pagella tutta in rosso per l'operato dell'amministrazione e per il servizio lavori pubblici che, con l'assessore al ramo Pietro Caschera, lamenta adesso difficoltà di azione per la nota carenza di personale, come ha scritto ai presidenti di commissione volendo procastinare la presenza di dirigenti e funzionari alle sedute per non oberare l'ufficio. Insomma la situazione non è delle migliori, soprattutto guardando al treno da non perdere dei finanziamenti del PNNR. La Lepori ha assicurato che verranno assunte delle figure ad hoc per gestire i progetti ma ad oggi non risulta che Latina abbia risposto ai bandi per reclutare personale perché intercettare fondi senza avere progetti spendibili e risorse per attuarli rischia di vanificare ogni risultato, come dimostra la vicenda dei mutui delle quattro scuole. E' evidente che la politica di gestione del personale di questi anni è fallimentare, e gli apporti che dovevano venire dai nuovi alleati della coalizione non stanno sortendo alcun cambiamento.