E' il turno di un nuovo ricorso al Tar per il centrodestra, dopo quello sulle elezioni, che stavolta potrebbe invalidare la composizione ed il regolare svolgimento delle commissione consiliari. Come era stato infatti annunciato dai partiti di FDI, Lega e Lnc due mesi fa è sfociata nella battaglia legale la diatriba sulle commissioni che ne aveva bloccato l'istituzione per più di tre mesi. Ieri è stato depositato al Tar e notificato a tutti i consiglieri comunale il ricorso presentato dai consiglieri Gianluca Di Cocco, di Fratelli d'Italia e Renzo Scalco di Latina nel cuore, difesi dagli avvocati Giacomo Mignano e Toni De Simone. I due consiglieri non figurano nella composizione delle commissione proprio perché hanno voluto agire per conto del centrodestra impugnando la delibera di consiglio comunale n.3/2022 del 28 gennaio 2022 con cui sono state istituite e votate le commissioni nella loro attuale composizione.

Il nodo del contendere è il metodo per l'assegnazione dei 110 seggi nelle commissioni con la proposta della coalizione di programma di dividerli 55 a 55, avvalorata (per deduzione logica ma non esplicitata dalle norme) dal parere della segreteria generale, e quella 56 a 54 (con la Lega passata a sei consiglieri dopo l'acquisizione di Pagliari) in favore del centrodestra che era stata avallata invece dal parere legale dell'Avvocatura. In sostanza in consiglio a fine gennaio fu votato con 17 sì il metodo B proposto dalla maggioranza Coletta, con la divisione di 55 seggi alla maggioranza e 55 seggi all'opposizione ma per i ricorrenti si tratta di un metodo votato per ragioni di convenienza politica e numerica. Per i ricorrenti aver proceduto con la parità dei seggi tra le due coalizioni significa aver violato l'art. 2 del Regolamento per il funzionamento delle Commissioni consiliari secondo il quale «il Consiglio Comunale assegna alle singole Commissioni la presenza numerica dei gruppi consiliari in misura proporzionale alla loro consistenza e al numero complessivo dei seggi da attribuire».

«E' dunque chiaro – si legge nel ricorso - che la composizione numerica delle commissioni deve essere proporzionale alla consistenza numerica del gruppo in ogni declinazione, senza che possa farsi differenza nell'applicazione di tale criterio tra numeri interi e numeri decimali. Applicando il criterio A deriva l'attribuzione di 56 seggi ad una coalizione (50,90%) e 54 all'altra (49,09%). Differentemente applicando il criterio B consegue l'attribuzione di 55 seggi (50%) per ciascuna coalizione. Il Consiglio Comunale del Comune di Latina con deliberazione n. 3/2022 del tutto illegittimamente ha fatto applicazione del criterio B, determinando in funzione di esso la composizione delle Commissioni». Secondo i legali poi il metodo della maggioranza è stato giustificato con i pareri dell'Avvocatura e della segretaria generale ma «entrambi i pareri sono stati posti quali presupposti a fondamento del provvedimento impugnato e tuttavia nessuno dei due consentiva una attribuzione quale quella effettuata dalla delibera impugnata». La parola ora spetterà al tribunale.