"Il Ministero degli Interni, dipartimento Affari interni e Territoriali, con circolare n.33\2021, rammenta ai Sindaci italiani che, dal 1 di aprile, è formalmente decaduto lo stato di emergenza". Così in una nota tutti i consiglieri di opposizione di Latina, che hanno scritto a Prefetto, ai sindaci e ai commissari straordinari della Provincia di Latina per accendere i riflettori su una questione in particolare: "I Consigli Comunali, come anche le Commissioni consiliari, devono tornare ad essere svolti in presenza"

"A Piazza del Popolo non tutti devono averlo compreso - scrivono i consiglieri - nonostante il centrodestra lo abbia sostenuto in tutti i Consigli Comunali e le Commissioni. Da ultima, nel corso della conferenza stampa del dottor Coletta sui fondi persi per la manutenzione delle scuole, ci ha pensato l'assessore grillina all'Ambiente Adriana Calì a spararla grossa: "I Consigli Comunali e le Commissioni possono tranquillamente esser fatti in streaming, dato che negli uffici si usa lo smart working". Abbiamo, a più riprese, posto l'evidenza sulla erogazione dei gettoni di presenza ai colleghi che, nel mese di aprile, hanno partecipato ai Consigli e alle Commissioni in streaming. Siamo in presenza di un danno erariale? Da Piazza del Popolo non abbiamo ricevuto nessuna risposta".

"A parte l'infelice paragone fra l'esercizio del ruolo istituzionale dei Consiglieri Comunali e degli Assessori con il pubblico impiego, che è un'altra cosa, ci colpisce la poca sensibilità istituzionale del dottor Coletta e della sua maggioranza così eterogenea. Nella missiva recapitata dal Prefetto, infatti, si rammenta alle Amministrazioni che i Consigli Comunali in modalità mista potrebbero essere svolti, adottando un apposito regolamento ex art. 7 del Testo Unico degli Enti Locali. Regolamento di cui, naturalmente, è sprovvisto il Consiglio Comunale di Latina. Quindi, in spregio di qualsiasi normativa regolamentare, ad oggi si continuano a celebrare Consigli Comunali e Commissioni in modalità mista, sulla scorta di un parere dell'ex Segretario Generale, senza che sia stato approvato un regolamento ad hoc così come prevede il Tuel. Auspichiamo che, in futuro, qualsiasi modifica avvenga con il coinvolgimento di tutti e non a colpi di maggioranza. Comprendiamo bene l'affanno del Dott. Coletta, sempre pronto a mistificare la realtà. Quando il Dottore parla di metterci o non metterci la faccia, vorremmo ricordagli che l'On. Zaccheo (e prima di lui il Sen. Ajmone Finestra) pagarono decine di milioni di euro di debiti fuori bilancio relativi alle passate amministrazioni. Coletta, nella sua spregiudicatezza, costringe i Consiglieri Comunali della sua maggioranza, fra i quali ragazzi giovanissimi, a votare debiti lievitati a causa della sua incapacità amministrativa".

"Attenderemo il sindaco in Consiglio Comunale quando arriveranno i debiti fuori bilancio relativi a Latina Ambiente, laddove si profila un danno erariale. Quella Latina Ambiente fatta fallire in bonis e che il Dottore ha bollato come "poltronificio", salvo imbarcare come suo consigliere politico il Presidente di quel "poltronificio". Il sindaco, quando parla di "metterci la faccia", continua nella sua opera mistificatoria giacché, in Giunta, la sua faccia si vede raramente. Non l'ha messa quando, l'8 di aprile, il Comune ha dovuto restituire i fondi per la manutenzione delle scuole, costringendo neo Assessori che nulla hanno a che fare con la passata consiliatura a mettere la loro, di faccia. Non l'ha messa in Giunta l'altra sera, quando è stato approvato il conto consuntivo. Non l'ha messa la sua faccia, il Dottore, anche in altre delibere di Giunta che riguardano debiti contratti dalla sua amministrazione di cui certamente renderemo conto alla città in un secondo momento. Avremmo sperato che il Sindaco, in Consiglio Comunale, ci avesse spiegato dove e come intende recupere ben 6 milioni di euro per la messa in sicurezza e l'adeguamento sismico delle scuole. Dal Dottor Coletta, per la mistificazione continua e la doppia morale che lo contraddistinguono, non accettiamo reprimende o sermoni che hanno tutto il sapore dell'ipocrisia".