L'amministrazione Coletta stenta a decollare, con problemi organizzativi e gestionali e la recente vicenda dei fondi persi sulle scuole è ancora una ferita aperta. In questo quadro quello che doveva essere l'apporto di Forza Italia, entrata nella maggioranza programmatica per sostenere e rilanciare l'azione di governo, sembra non aver ancora dato l'imprinting che ci si aspettava. E anche nel partito ne sono coscienti come ammette il coordinatore provinciale Alessandro Calvi, interpellato a 7 mesi dalla partenza della seconda consiliatura Coletta e a 6 dal suo ingresso in maggioranza.

«Sui 4,3 milioni dei mutui Bei persi per 4 scuole della città - esordisce Calvi - di fatto non c'è una giustificazione e non ci può essere, un fatto che avvalora quello che come Forza Italia abbiamo sempre detto negli ultimi cinque anni, ossia che la vecchia maggioranza non aveva visione e capacità di programmazione sui problemi da affrontare nella macchina amministrativa e che gli errori su settori come il personale e la gestione dell'ente a lungo andare hanno pesato. Se il Comune non ha ottenuto fondi così importanti significa che non c'è visione della macchina amministrativa e che non si guarda al tema del personale in maniera oculata e attenta. Bisogna avere il coraggio di valorizzare le risorse interne, non devono essere compresse come è stato invece fatto con la gestione Iovinella e Briganti. Altro aspetto è che su questo iter per il quale nella relazione dei revisori dei conti il Comune viene definito "inerte e negligente" qualcuno non ha vigilato, per questo il sindaco sbaglia quando annuncia di voler fare una indagine interna». «Perché»? - chiediamo a Calvi: «Perché le responsabilità non sono da accertare ma sono chiare e sono in capo all'ex direttore generale e segretario generale Rosa Iovinella. Noi abbiamo sostenuto che le due funzioni non andavano accorpate in una sola figura, il risultato è che non c'è stato un adeguato controllo sul lavoro dei dirigenti». Per Calvi nell'ottica di nominare un nuovo direttore generale dopo l'approvazione del bilancio, come Coletta ha annunciato, la scelta di rafforzare la posizione di Paola Briganti nello staff è stata sbagliata. «Non contesto la nomina fiduciaria, ma dico che il rafforzamento del ruolo della Briganti non serviva perché tra poco subentrerà il direttore generale, che noi vorremmo scelto tra i dirigenti dell'ente, e non vedo quel ruolo appena assegnato congruo con ciò che si andrà a fare, di questa decisione il sindaco dovrà assumersi la responsabilità». Come sta incidendo Forza Italia sull'azione di governo della città? «Ho chiesto personalmente al sindaco – spiega Calvi - una relazione di tutti i dirigenti degli assessorati strategici sui bandi dove ci sono finanziamenti in corso. La politica deve vigilare e se ci sono errori e ritardi come sta avvenendo su alcuni fronti bisogna monitorarli: per gli sbagli che causano la mancata realizzazione degli obiettivi qualcuno dovrà pagare, non è giusto che per questioni tecniche paghi la politica. Se le cose non funzionano il ruolo della politica è cambiare registro e scegliere persone all'altezza come dirigenti e direttore e segretario generale».

Calvi non si nasconde sul bilancio di questi sette mesi: «Quando ho accettato con il mio partito di stare in questa maggioranza ero consapevole di quali difficoltà ci fossero con un ricorso in piedi e un percorso in evoluzione: siamo entrati per dare una mano alla città per risolvere i problemi, abbiamo posto dei punti programmatici con tempi di verifica stretti. A distanza di sette mesi ci aspettavamo di più, non siamo riusciti a dare un'accelerazione ad alcune cose, mi auguro che nel tempo rimasto lo faremo in linea con il bilancio che approveremo». E poi? «Poi dobbiamo capire se ci sono le condizioni per andare avanti, se dobbiamo vivere alla giornata è meglio andare a casa e lasciare di nuovo la parola agli elettori per tornare alle urne». Si parla molto in questi giorni della possibilità che Coletta potrebbe sciogliere la giunta tecnica fra qualche mese e nominarne una politica, ma il coordinatore provinciale non si sbilancia sulla possibilità degli azzurri di entrare in giunta. «Se permane questa situazione di stallo vedo difficile la possibilità di entrare in giunta, se non riusciamo a dare risposte in questo momento è inutile andare avanti, se invece si comincia a rilanciare l'azione amministrativa valuteremo. Ma se la fotografia della città rimane questa, ripeto, è meglio tornare alle urne».