I rischi che il Comune di Latina corre con il ritardo dell'approvazione del conto consuntivo 2021 diventano concreti ogni giorno di più. La scadenza del 30 aprile è ormai superata e anche quest'anno il Prefetto potrebbe mettere in mora l'ente e nell'ipotesi più grave, e speriamo remota, arrivare a commissariarlo in virtù di una inadempienza che viene considerata a tutti gli effetti per la legge grave e tra i motivi di scioglimento di una amministrazione. Il conto consuntivo e il bilancio preventivo sono infatti gli unici due atti amministrativi posti sotto il controllo di legittimità amministrativa dello Stato e si reggono su disponibilità e impegni che devono essere chiari ed emanati e approvati con scadenze precise. Il bilancio consuntivo è il documento che rendiconta ai cittadini come sono state impiegate le risorse comunali nel corso dell'anno e quali entrate sono state effettivamente incassate.
L'approvazione è di competenza del consiglio comunale, su proposta della giunta, con scadenza al 30 aprile dell'anno successivo a quello cui fa riferimento e ulteriori proroghe non sono state concesse quest'anno: nel caso di Latina la buona notizia è che il consuntivo, dopo i ritardi degli uffici, è stato finalmente approvato in giunta il 20 aprile, la cattiva è che non è ancora arrivato il parere dei revisori dei conti del Comune, necessario per attivare gli ulteriori 20 giorni nei quali per il Tuel la documentazione deve rimanere a disposizione dei consiglieri per la presa visione e scaduti i quali, si può portare in consiglio comunale. Considerando che il parere dei revisori non è ancora arrivato e non è stato trasmesso ai consiglieri comunali, nella migliore delle ipotesi questo iter potrebbe concludersi intorno al 20/22 maggio ben oltre la scadenza e a ridosso di un altro appuntamento importante (l'approvazione del bilancio preventivo al 31 maggio), anche questo in forte ritardo ad evidenziare le difficoltà di gestione tecnica e politica che sta vivendo l'amministrazione. Il Prefetto prima della data di scadenza (quindi oggi ndr) ricorda alle amministrazioni la scadenza e di adempiere, passata la scadenza nella prima settimana successiva tra l'1 e il 7 maggio potrà invece inoltrare una successiva nota chiedendo formalmente se l'adempimento è stato fatto, e in caso contrario e in mancanza di risposta affermativa, prenderne atto.
Per obbligo di legge una volta che ha preso atto di questa inadempienza sul bilancio con la risposta del Comune può produrre la nota di messa in mora e da quel momento il Comune ha 20 giorni di tempo per mettersi in regola. Uno scenario certo e che si è già verificato lo scorso anno, ma l'esperienza non ha insegnato e ancora una volta il Comune si trova a rincorrere scadenze nevralgiche. Dal bilancio dell'ente la notizia positiva è che si chiuderà l'anno in avanzo aumentando i fondi rischi e contenziosi e il fondo crediti di dubbia esigibilità e nonostante ogni anno si paghi la quota di disavanzo prevista dal 2015, di quasi 1,5 milioni. Ma sono dettagli che i consiglieri comunali ancora non conoscono: l'altro vulnus è arrivare lunghi nei tempi e garantire meno confronto su atti strategici come questo. Nulla di cui andar fieri.