La segretaria del Comune di Ventotene, almeno per un momento, sabato scorso, deve aver pensato che, ben camuffato e all'insaputa di tutti, fosse sbarcato sull'isola Pedro Almodovar. E che stesse nascosto da qualche parte nel palazzotto che domina la piazzetta a girare per il suo prossimo film. Invece no, quello non era un set. Ma la realtà. Mario Adinolfi, leader nazionale del Popolo della famiglia stava presentando la sua lista «No all'educazione gender a scuola», la lista numero 3. A seguire la lista numero 4 veniva presentata da Luca Vittori, uno degli attivisti nel Lazio del Partito Gay Lgbt. I due si sono incrociati nel corridoio minuscolo del Comune e apparentemente si sono ignorati.
Dal giorno dopo questa coincidenza perlomeno curiosa ha già trasformato la campagna elettorale dell'isola nel luogo di scontro sulla parità di genere e per la battaglia contro l'omofobia. Capita nel bel mezzo del dibattito per riprendere il Ddl Zan, quello che «renderebbe l'Italia un Paese davvero europeo, prevendendo pene adeguate contro l'omofobia e la transfobia» e la cui necessità è stata ricordata nella Giornata contro questo tipo di crimini celebrata il 17 maggio. Insomma ci sono tutti gli elementi per portare le elezioni di Ventotene al centro di un dibattito di gran lunga più ampio delle pur rispettabili amministrative di un piccolo centro in mezzo al Mediterraneo. Nel primo comunicato della campagna elettorale Mario Adinolfi ha detto che il suo obiettivo è quello di portare sull'isola almeno 50 giovani coppie, per far ripartire la natalità e creare un microcosmo a misura di bambino, da cui potrà prendere spunto il resto dell'Italia. Resta sempre l'obiettivo di evitare l'educazione gender nelle scuole, che, va ricordato, sull'isola sono due, elementari e medie, poi gli alunni proseguono negli istituti di Formia, dove spesso si trasferiscono anche le famiglie per il periodo invernale. Luca Vittori ieri ha detto che il suo obiettivo è riportare la bandiera blu e che questa campagna elettorale potrà essere l'occasione per aumentare la sensibilità sui temi dell'omofobia e della transfobia. «E' stata una sorpresa anche per me trovare Adinolfi lì. - dice Vittori - Ne ho parlato con il coordinatore regionale del Partito Gay, Fabrizio Marrazzo e sinceramente, anche se può sembrare incredibile, è stato un caso. Che ora potrà diventare spunto di dibattito, questo sì».