Due parole scambiate con una emittente radiofonica di Fondi, Radio Antenna Musica, ed ecco che Claudio Fazzone torna a far parlare di sé. Il senatore di Forza Italia, in pratica, ha espresso la propria disponibilità in caso di candidatura alla presidenza della Regione Lazio. Ecco le sue parole: «Io a fare il consigliere regionale? Non esiste, resto in Senato. Cosa diversa se il partito ritenesse il mio nome spendibile per la coalizione nella corsa alla presidenza della Regione. Si tratta di due cose distinte e separate. Naturalmente qualora la proposta venisse fatta da più parti la prenderei in considerazione». Nulla di eccessivamente nuovo, va detto. Fazzone anche quattro anni fa espresse gli stessi concetti, quando il centrodestra stava valutando chi fosse il nome giusto da candidare alla presidenza per contrastare Nicola Zingaretti. La scelta, nel 2018, finì su Stefano Parisi e il risultato lo conosciamo. Fazzone è uno che conosce a menadito la macchina del Consiglio regionale e sicuramente è tra quanti ambiscono a una candidatura alla presidenza: sarebbe il coronamento della carriera politica. Certo non decide lui e oggi le quotazioni di Forza Italia per una carica del genere non sono certamente in ascesa. Nel Lazio, sondaggi alla mano, è Fratelli d'Italia ad avere i numeri più solidi. Ma a quanto pare nessuno tra i maggiorenti romani del partito della Meloni appare intenzionato a misurarsi con la candidatura alle regionali tra un anno. Nei giorni scorsi il potente capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida ha detto che il candidato sarà politico.


Fazzone è disposto a mettersi in gioco, col benestare degli alleati chiaramente. Altrimenti si ricandiderà al Senato. «Io ho una idea chiara su cosa fare in Regione: occorre innanzitutto snellire il sistema ‘elefantiaco' attuale. Soprattutto vorrei eliminare una serie di leggi che sono in contrasto fra di loro. Per questo ritengo prioritario procedere all'elaborazione di testi unici in diversi settori: in particolare nel Commercio, nell'Urbanistica e nel Turismo. In poche parole bisogna velocizzare l'intera macchina amministrativa. Aziende e cittadini hanno bisogno di celerità e semplificazione».