Si è dimesso il sindaco di Nettuno Alessandro Coppola, contrariamente a quanto detto qualche giorno fa in merito alla volontà di andare avanti e non mollare per il bene della città. Lo stesso bene della città per il quale, adesso, Coppola ha deciso lasciare.

Le dimissioni sono state protocollate questo pomeriggio. Coppola ora ha venti giorni di tempo per tentare di ricucire un percorso con la sua maggioranza o chiudere definitivamente questa esperienza politica. Nel frattempo venerdì il consiglio comunale si dovrebbe riunire comunque per l'approvazione delle tariffe comunali che, senza la presenza di Fratelli d'Italia, possono passare con una maggioranza strettissima.

Poi i tavoli per trovare la quadra politica e, anche qui, il percorso è davvero difficile. Il primo cittadino, che fin dal primo giorno ha dovuto fronteggiare una maggioranza litigiosa, non nasconde nel suo messaggio ai cittadini, l'amarezza per non essere riuscito a realizzare ancora compiutamente i suoi progetti per la città e, se le cose dovessero arrivare ad una prematura conclusione, annuncia fin da ora ai cittadini la volontà di chiarire le motivazioni che lo hanno spinto alle dimissioni. «Scelta sofferta, un giorno triste per me: ho deciso di lasciare per senso del dovere nei confronti di questa città», ha detto Coppola.

Dimissioni commentate immediatamente dal Pd: «Il sindaco Coppola si è dimesso, ma non è ancora il momento di poter tirare un sospiro di sollievo - ha sottolineato Roberto Alicandri - Ora iniziano i 20 giorni, trascorsi i quali egli potrà ritirare le dimissioni. Nei prossimi giorni il sindaco Coppola e quei pochi disperati che gli sono rimasti intorno, molti più per interesse che per altro, cercheranno disperatamente 2 consiglieri comunali da accalappiare per tornare in sella. Nonostante i danni inflitti alla città, costoro non si arrenderanno, anzi il rischio che si arrivi ad un vero e proprio "mercato delle vacche" è più che mai possibile. Questo è il momento per far capire a questa armata Brancaleone che la città è stanca della loro incapacità, con fermezza, senza tentennamenti.