La giunta del sindaco Roberta Tintari si spacca sulla gestione degli arenili comunali. Lo scontro nell'esecutivo è scoppiato ieri dopo l'approvazione della revoca dell'atto giuntale con cui l'amministrazione comunale, lo scorso mese di marzo, aveva decretato di mettere a gara i quattro lidi di cui è concessionario. Contrari gli assessori di Fratelli d'Italia Patrizio Avelli, Danilo Zomparelli, Emanuela Zappone e Davide Di Leo, che sebbene abbiano votato la delibera si dicono «delusi e attoniti». Ma andiamo con ordine.
La revoca decisa ieri è considerata inevitabile dal sindaco Tintari e dall'assessore al Demanio Barbara Cerilli, dopo la scoperta di un "vulnus" nei titoli concessori con cui il Comune gestisce le spiagge, emerso durante il confronto tenuto in queste settimane tra il Demanio dello Stato e la Regione e che risalirebbe indietro negli anni. «Siamo stati obbligati a questa scelta - ha confermato il sindaco - perché sono emerse criticità, in corso di valutazione da parte degli Uffici, inerenti ai titoli concessori rilasciati in favore del Comune di Terracina che determinano l'impossibilità di dare esecuzione all'indirizzo della precedente delibera con la quale si era deciso di affidare le concessioni demaniali marittime comunali a terzi. Da settimane va avanti un continuo confronto con gli enti superiori che ha evidenziato che, allo stato attuale, è impossibile procedere con l'affidamento delle spiagge comunali e prospetta, come unica strada percorribile, l'allestimento di spiagge libere attrezzate, cioè dotate di servizio di salvataggio, passerelle per disabili, docce, servizi igienici e pulizia dell'arenile». Il sindaco si dice rammaricato ma deciso: «Nei momenti in cui si presentano criticità è necessario assumere provvedimenti anche impopolari per consentire di risolvere i problemi ed evitarli in futuro». L'assessore Cerilli ha aggiunto che è in corso la redazione del Pua e «la sua approvazione dovrebbe contribuire alla soluzione di molte delle attuali criticità» mentre «abbiamo dato mandato alla dirigente del Demanio di concludere l'iter di tutti i procedimenti che ci aiuteranno ad affrontare i problemi emersi in queste settimane».
Proprio l'assessore Cerilli finisce nel mirino di Fratelli d'Italia. Gli assessori parlano di «colpevole ritardo» nell'affidamento, accusano gli uffici demaniali di essersi «incartati in discussioni infinite e valutazioni sterili, fuggendo ognuno dalle proprie responsabilità funzionali» e si dicono «costretti ad approvare una nuova delibera che annulla la precedente per salvaguardare almeno l'incolumità dei bagnanti su quei quattro tratti di mare di cui siamo concessionari» poiché «l'assenza del salvataggio balneare rischierebbe di costarci anche la perdita della Bandiera Blu». Poi l'ultimatum: «Restiamo di nuovo delusi, attoniti e anche un po' arrabbiati davanti all'impossibilità di tradurre in atti amministrativi la volontà politica della giunta e dei consiglieri» scrivono Avelli, Zomparelli, Di Leo e Zappone, «per colpa di chi evidentemente non sa fare il proprio mestiere. A questo punto chiediamo al sindaco Tintari quali provvedimenti intenda adottare nei confronti di chi costringerà la nostra città a lasciare abbandonato a sé stesso il tratto di mare che meglio rappresenta la "vetrina" del nostro lungomare di ponente». La giunta sembra essere a un passo dalla crisi.