Inizia a scaldarsi la corsa alla candidatura per la presidenza della Regione Lazio. Centrodestra e centrosinistra sono già al lavoro per individuare il nome giusto per la corsa. E spunta anche un pontino per la massima carica, ossia il coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone.

Qualche settimana fa proprio Fazzone non ha escluso di poter essere disponibile per una candidatura di questo prestigio. In passato è stato per due volte presidente del Consiglio regionale, conosce a menadito la macchina amministrativa della Pisana e dunque potrebbe garantire quella capacità amministrativa che serve per guidare un ente complesso come una Regione. Ma è chiaro che per strappare una candidatura di questo tipo serve un accordo politico di coalizione. E anche qui gli indizi raccolti sembrano andare nella direzione azzurra. Allo stato attuale, numeri delle recenti amministrative e sondaggi alla mano, è Fratelli d'Italia ad avere il pallino in mano per la candidatura. Ma molti sottolineano come il partito della Meloni spinga più per avere la Sicilia e dunque potrebbe lasciare il Lazio agli alleati. La Lega appare fuori gioco in questo senso e dunque ecco che salgono le chance azzurre. I nomi, in Forza Italia, sono quelli del sempreverde Maurizio Gasparri e di Claudio Fazzone, appunto. Più defilato ci sarebbe l'attuale capogruppo alla Camera Paolo Barelli.

Nel centrosinistra prendono sempre più piede le primarie di coalizione anche se, dietro le quinte, si fa strada una soluzione clamorosa, sul modello di quella che a Roma ha portato a indicare Roberto Gualtieri candidato sindaco unitario. Sarebbe infatti il nome di Enrico Gasbarra, ex presidente della Provincia di Roma, quello che potrebbe mettere tutti d'accordo. Ma al momento, la sua figura rimane sullo sfondo. Il centrosinistra si avvia infatti alla sfida tra i due assessori di Zingaretti, Alessio D'Amato e Daniele Leodori. Entrambi hanno dato la disponibilità a confrontarsi alle primarie. Leodori è più espressione del partito, vicino com'è al ministro dario Franceschini e al segretario regionale dem Bruno Astorre. D'Amato, invece, è più battitore libero, pesca nella sinistra e punta alla grande popolarità acquisita con l'ottima gestione della pandemia. Resta da capire cosa farà il Movimento 5 Stelle. Ed è qui che torna in scena Gasbarra: l'ex presidente della Provincia di Roma ha un rapporto molto cordiale con Giuseppe Conte. Il suo nome potrebbe essere quello che unisce, evitando le primarie. Al momento, però, tutto è ancora in divenire.