La revoca delle dimissioni è durata poco: il sindaco di Nettuno Alessandro Coppola è decaduto. È successo ieri, durante un acceso Consiglio comunale, dove tutto è stato deciso dal voto sul Rendiconto: la maggioranza, nonostante le premesse lasciassero presagire la possibilità di proseguire, è crollata. Il voto si è concluso con dieci consiglieri a favore e dieci contrari, tra maggioranza e opposizione: i numeri per andare non ci sono e l'amministrazione Coppola è ufficialmente arrivata al capolinea, senza possibilità di ulteriori dietro front. Infatti, nei prossimi giorni verrà nominato il Commissario prefettizio che guiderà l'amministrazione fino alle prossime elezioni. Ed è la terza volta consecutiva che a Nettuno la maggioranza eletta non arriva a fine mandato.
Eppure il sindaco Coppola ci ha provato fino all'ultimo. Ieri mattina, a pochi minuti dal Consiglio, il primo cittadino aveva azzerato la giunta, al fine di recuperare consensi tra i consiglieri di maggioranza, tra cui Fratelli d'Italia, che se inizialmente aveva annunciato il voto contrario, dopo questa mossa si era detta propensa all'astensione.
Così facendo, il sindaco avrebbe potuto contare su 11 voti favorevoli, 2 astenuti (13 in totale i consiglieri di maggioranza) e i 10 voti contrari dell'opposizione. Anche un solo voto in più sarebbe stato sufficiente, ma così non è stato: il Consiglio si è espresso con 10 voti favorevoli e 10 contrari, mettendo la parola fine all'amministrazione Coppola.
«Il gruppo politico di Fratelli d'Italia, dopo aver avviato un confronto per cercare una soluzione condivisa, si è tirato indietro interrompendo ogni dialogo - ha detto Coppola annunciando il suo addio - Una posizione che sorprende chi come me, aveva creduto alla buona fede di chi questo progetto ha contribuito a crearlo e che poi lo ha affossato senza nessun riguardo. Un comportamento che mi rammarica, al di là dell'aspetto politico, per le modalità in cui è stato condotto, lontane da ogni rispetto umano. Oggi si chiude un'esperienza che mi ha messo a dura prova umanamente».