"La Banca Europea degli Investimenti non può diventare, come vorrebbe la sinistra, una banca per il clima, che finanzia solo interventi mirati alla neutralità climatica. In una fase economica in cui l'Europa è alle prese con crisi energetica, aumento dei costi di energia e materie prime e con il depotenziamento del potere di acquisto degli stipendi, non è possibile togliere la BEI dal suo ruolo chiave". Lo ha affermato il parlamentare europeo della Lega Gruppo ID Matteo Adinolfi intervenendo oggi a Strasburgo durante la seduta plenaria dell'Europarlamento.
Al centro del dibattito il ruolo della Banca Europea per gli Investimenti (Bei). "Sicuramente va dato atto alla Banca Europea per gli Investimenti di essere stata in prima linea nell'affrontare la crisi legata al Covid19 – ha premesso Adinolfi - La BEI, con un programma di sostegno incentrato sui settori maggiormente colpiti dalla pandemia, ha offerto un aiuto fondamentale alle imprese e alle PMI che sono state particolarmente gravate dagli effetti della crisi. Va sicuramente apprezzato, inoltre, l'invito a sviluppare misure volte a introdurre nuovi strumenti finanziari che promuovano l'accessibilità per il settore agricolo, specie per gli agricoltori più giovani. Per contro, credo vadano evidenziate alcune criticità. Nella relazione che ci viene sottoposta oggi, infatti, si invita la BEI a dare priorità, attraverso le sue attività di prestito nei progetti sociali, verdi e sostenibili, all'attuazione degli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Il testo, inoltre, invita la BEI a sostenere il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 per allineare le sue azioni al Green deal europeo. L'enfasi con cui la BEI viene investita del ruolo di banca climatica della UE, in un momento storico nel quale dobbiamo fare i conti con il costo esorbitante dell'energia e con il caro-bollette, sembra quasi fuori luogo, considerando che tra gli obiettivi della BEI dovrebbero esserci la lotta alla disoccupazione giovanile, alla povertà e all'esclusione sociale che paradossalmente sembrano lasciati indietro a vantaggio della transizione energetica", conclude Adinolfi.