Il Prefetto Maurizio Falco affronta con l'usuale aplomb lo scompiglio provocato dalla sentenza del Tar: «E' il momento in cui dobbiamo seguire le procedure - spiega - Mi accingo a nominare già lunedì il Commissario che dovrà prendere in mano le redini della città e per fare questo mi sono messo in moto prima ancora di ricevere la comunicazione formale del provvedimento da parte del Tar. Latina è un capoluogo importante e di concerto con il Ministero stiamo valutando la soluzione per la nomina più adeguata; dovrà comunque trattarsi di un prefetto, e sarà affiancato da due vicecommissari».
Latina tornerà alla situazione del 2015, quando in città arrivò il prefetto Giacomo Barbato e insieme a lui i vicecommissari Canaparo, Albertini e Scipioni, anche se stavolta, salvo sorprese che potrebbero arrivare dai ricorsi annunciati al Consiglio di Stato, il commissariamento dovrebbe durare due mesi o poco più, fino alla data fissata per il ritorno alle urne nelle 22 sezioni protagoniste della peggiore vicenda elettorale in cui la città capoluogo sia incorsa.

«Siamo pronti a fare quello che abbiamo sempre fatto - aggiunge il prefetto Falco - a dimostrazione che le istituzioni fanno quello che devono nella massima trasparenza e nel rispetto della legalità».

Un modo elegante per dire che non ci saranno esitazioni eventualmente dettate dalla presentazione del ricorso al Consiglio di Stato con richiesta di sospensiva dell'efficacia della sentenza del Tar: il commissario straordinario verrà incaricato subito, poi si vedrà.
«Se c'è qualcosa di positivo che vogliamo prendere da questa vicenda che stiamo affrontando - conclude il prefetto - è che forse non possiamo più trascurare il tema della selezione della professionalità dei presidenti dei seggi elettorali. E' una problematica che merita una riflessione seria e costruttiva».