«Mi hai preso alla sprovvista, non pensavo mi chiedessi di parlare di Terracina». E invece era proprio sulla città di cui è stato sindaco per due mandati, dal 2011 al 2015 e dal 2016 al 2019, che da tempo volevo fare un punto della situazione con Nicola Procaccini, europarlamentare dal 2019 per la Circoscrizione Italia centrale nelle liste di Fratelli d'Italia, membro del gruppo parlamentare dei Conservatori e Riformisti europei (ECR) e attualmente responsabile del dipartimento Ambiente ed energia. Era da tempo che mi incuriosiva conoscere la visione che ha del momento molto difficile che sta vivendo la sua città (è nato a Roma il 21 gennaio 1976 ma è un terracinese doc) sotto tanti aspetti. E Nicola non si è tirato indietro nemmeno questa volta, nonostante non abbia più affrontato pubblicamente l'argomento Terracina.
Partiamo allora dalla stretta attualità: la fresca assunzione, come assistente locale nel tuo staff personale, del geometra Pierpaolo Marcuzzi (a Terracina ex assessore ai Lavori pubblici e all'Urbanistica). Non pensi di prestare il fianco a chi punta il dito sulle sue vicende giudiziarie?
«La mia stima per Pierpaolo è risaputa. E, visto che per le ragioni che tutti conosciamo non può occuparsi della città, ho deciso di approfittare della sua grande esperienza sul fronte della pianificazione urbanistica e del suo modo di affrontare i problemi in modo rapido ed efficace. In questo contesto parliamo di risparmio del suolo e del contenimento del suo spreco soprattutto per fini edilizi».
La squadra di governo della città appare frastornata, disunita. C'è chi dice che senza di te ha perso l'unica guida in grado di dare stabilità a questa maggioranza e di conseguenza all'amministrazione comunale. Sei d'accordo?
«Non credo sia la mia assenza a pesare. Ogni stagione amministrativa fa storia a sé. Diciamo che ci sono problemi, anche grossi, che vanno affrontati con unità di intenti per il bene comune. E i nodi vanno sciolti al più presto perché potrebbero portare a una spaccatura realmente insanabile. Sul piano amministrativo, posso dire che conosco bene il problema dal punto di vista del personale, qualificato, da reperire. Le ultime leggi sugli enti locali hanno, di fatto, disossato i Comuni»,
Che Terracina hai davanti agli occhi quando vi fai ritorno?
«Adesso la vedo piena di turisti, e questo mi fa piacere. Qualche anno fa era addirittura considerata una cenerentola del turismo regionale e nazionale, mentre oggi è tra le mete più ambite. Del resto l'attrattività, per ovvie ragioni, non le è mai mancata. Poi so perfettamente che ci sono difficoltà da affrontare per farla risollevare sotto molti aspetti. Ma sono fiducioso».
Il Covid ha sicuramente pesato in maniera considerevole anche sulla gestione stessa della politica locale. Però qualcosa in più in vista di questa stagione estiva andava fatta. La carenza di manutenzione, ad esempio, sta incidendo anche sul decoro urbano.
«Obiettivamente la pandemia è stato un bel problema da affrontare. Ma è bello grande da superare anche il brutto clima che si continua a respirare in città. Un clima di veleni, che è stato creato ad arte all'indomani delle elezioni e che ha rappresentato anche il motore di alcune azioni giudiziarie, in città, che non riguardano solo l'amministrazione comunale. Una cosa è certa: la città è di tutti, al di là dei colori politici. La comunità che deve affrontare problemi complessi dovrebbe cercare di risolverli stando unita. Invece sento tante insinuazioni, accuse. E vedo attività di boicottaggio. Comprendo le difficoltà del sindaco a dover affrontare ogni giorno questo clima avvelenato».
Già, il sindaco. Che consigli vuoi dare a Roberta Tintari?
«Sul piano politico di tenere maggiormente in considerazione l'identità valoriale della città, che è di centrodestra. Sul piano strettamente amministrativo di valorizzazione al meglio il personale a disposizione che ha dimostrato qualità e voglia di lavorare. Penso sia utile anche coinvolgere e responsabilizzare di più i consiglieri comunali sui singoli progetti. Possono dare un contributo sull'attività di indirizzo. La cosa fondamentale è creare un'armonia nei rapporti. Anche con l'opposizione che ha dimostrato buona volontà. Non la vedo distruttiva, ma costruttiva, propositiva».
E ai concittadini cosa ti senti di dire?
«Che ognuno di noi deve dare il massimo per la causa comune. Bisogna ricreare un ciclo virtuoso. Un'unità di intenti tra politica, commercio, imprenditoria e associazionismo, che ha sempre dato molto alla causa».
L'intervista
Procaccini: "A Terracina un clima di veleni alimentato ad arte"
Terracina - Parla il parlamentare europeo di Fratelli d'Italia Nicola Procaccini : «Marcuzzi nel mio staff? La mia stima per lui è risaputa»