I gruppi consiliari di Fratelli d'Italia e Uniti e Liberi, a seguito delle vicende che riguardano il Consiglio Comunale di Terracina, esprimono la loro posizione in merito alla situazione amministrativa cittadina.       

"Con le dimissioni di tredici consiglieri comunali, la giornata odierna segna un amaro epilogo, una scelta che riteniamo lesiva per la città e poco rispettosa del ruolo svolto dai consiglieri comunali. Nel confronto avviato nella mattinata di ieri tra gli esponenti della maggioranza avevamo ipotizzato un percorso di responsabilità che ci avrebbe permesso di assicurare la piena funzionalità dell'ente ed evitare ulteriori scossoni al sistema amministrativo terracinese, sulla linea espressa anche dal vice sindaco Patrizio Avelli. Un percorso che avremmo voluto condividere con tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, dell'assise cittadina, da terminare con la salvaguardia degli equilibri del bilancio, prevista entro il 31 luglio, e la ratifica degli impegni finanziari assunti, per evitare il blocco nel proseguimento delle attività dei lavori pubblici e del settore finanziario. Noi di Fratelli d'Italia e di Uniti e Liberi eravamo pronti ad assumerci la responsabilità di terminare il nostro mandato con un ultimo atto condiviso, per essere certi di lasciare agli uffici la possibilità di proseguire importanti attività di lavori pubblici e manutenzioni in grado di dare risposte alle esigenze della città. Un breve percorso che, considerate le dimissioni irrevocabili del Sindaco Roberta Tintari, avrebbe avuto altri venti giorni per essere portato a termine prima della fine dell'esperienza amministrativa. Lo abbiamo proposto agli altri consiglieri nel pomeriggio di ieri, ma a prevalere è stato l'opportunismo dei singoli. Comprensibile per chi sedeva tra i banchi dell'opposizione. Molto meno per coloro che consideravamo "alleati", che hanno invece evitato il confronto comunicandoci le loro dimissioni. Una scelta quest'ultima che ci lascia delusi e amareggiati considerati i modi e i tempi in cui è avvenuta, e soprattutto perché priva la città di un ultimo atto di indirizzo e una dovuta assunzione di responsabilità da parte di amministratori eletti dai cittadini. Pazienza, non è la prima volta nella Storia che qualcuno sfugge dalle proprie responsabilità nel momento in cui servirebbero onore e coscienza".