Riportare le Province al loro antico splendore, partendo dall'elezione diretta di presidenti e consiglieri provinciali con la contestuale riassegnazione di deleghe e risorse agli enti intermedi. E' il succo del disegno di legge presentato al Senato dalla senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli e che di fatto rappresenta il primo passo verso il ritorno allo splendore passato per le province cancellate dalla riforma Delrio del Governo Renzi. Anche Fratelli d'Italia e Lega sembrano d'accordo e dunque il percorso appare in discesa.

«Vogliamo ridare voce a milioni di elettori che a causa della riforma Delrio si sono visti rimuovere il loro diritto a votare direttamente il loro presidente della Provincia e il consiglio provinciale» ha spiegato in un'intervista al Giornale la senatrice Ronzulli - È necessario e fondamentale recuperare un rapporto fiduciario tra elettore e rappresentante delle istituzioni. E questo si può realizzare proprio quando i cittadini scelgono direttamente chi li può governare, perché gli amministratori poi dovranno rispondere a loro. Noi proponiamo l'elezione diretta dei presidenti di Provincia, senza il ballottaggio nel caso il candidato superi il 40 per cento».

La Lega, addirittura, lo aveva messo nel programma, il ritorno alle Province e Matteo Salvini, in più di una occasione, aveva sottolineato come fosse il momento di restituire a questi enti «funzioni, eletti, denari e poteri». E Fratelli d'Italia? Nel database del Parlamento c'è un altro disegno di legge, firmato dai senatori Gaetano Nastri e Marco Silvestroni che chiedono «di far tornare a votare i cittadini, da anni espropriati del diritto di scegliere i propri amministratori e per non lasciare indietro nessuno». Insomma, le basi sono solide.

E' probabile che nelle prossime settimane l'argomento prenda sempre più consistenza, magari unificando le proposte di legge creandone una unitaria di coalizione. L'obiettivo iniziale, per tutti, è quello di ridare la parola agli elettori, che dal 2014 sono stati esclusi dalla scelta dei presidenti e dei consiglieri provinciali. Questi, infatti, vengono eletti direttamente da sindaci e consiglieri comunali in quelle che si definiscono "votazioni di secondo livello". Un sistema che ha fatto emergere un po' ovunque la supremazia dei partiti che attraverso accordi trasversali arrivavano a definire chi eleggere e chi no. Nelle intenzioni della maggioranza di Governo sembra esserci la volontà di arrivare ad approvare la contro-riforma Delrio entro il 2023 così da rinnovare nel 2024 i consigli provinciali in scadenza.