«Alessio D'Amato presenta un programma come se vivesse fuori dalla realtà». «Francesco Rocca non è credibile». Botta e risposta tra i due candidati alla presidenza della Regione. Ieri, durante la consegna dell'agenda Cisl per il Lazio, c'è stato il primo confronto pubblico tra Alessio D'Amato e Francesco Rocca.

Il candidato del centrosinistra ha ripercorso i punti principali del suo programma elettorale, illustrato l'altro ieri a Roma. Transizione verde e digitale, trasporto pubblico agevolato per giovani e anziani. Tra i diversi temi affrontati non poteva non essere centrale quello sanitario. E qui è arrivato puntuale l'attacco di Rocca. «Nel 2023 ancora gestiamo il trasferimento dei pazienti via fax e parliamo di transizione digitale – ha detto il candidato del centrodestra – Io non posso trovarmi davanti a una presentazione di D'Amato per una sanità pubblica e vedo una spesa del privato aumentata di mezzo miliardo di euro. Non parlo quindi di sanità pubblica se poi i dati riportano questi aumenti. Se c'è un problema di reclutamento del personale e investo di più sulla sanità privata non presento di certo questo programma». Oppure sull'assistenza domiciliare: «Siamo al quarto rinnovo della sperimentazione dell'assistenza domiciliare, invece di passare alla stagione degli accreditamenti, facilitando i soliti noti che si avvantaggiano con le sperimentazioni».

Secca la risposta di D'Amato. «Non è come la racconta Rocca. Per l'assistenza sanitaria integrata non ci sono sperimentazioni. Il Lazio è stata la prima regione italiana a fare i percorsi di accreditamento nell'assistenza domiciliare. Per quanto riguarda le prime cure a domicilio, abbiamo raggiunto un livello del 4% degli over 65 assistiti domiciliarmente e vogliamo portare questo livello al 10%. Questo significa 130.000 pazienti in più gestiti a domicilio». Poi Rocca ha parlato di trasparenza sui conti. «I 350 milioni di euro circa, presi dalle tasche dei cittadini con l'addizionale Irpef, sono andati a Cotral e non alla sanità». «Rimango basito e perplesso. Non è vero che i fondi dell'Irpef vengono utilizzati per sostenere il Cotral che questa giunta ha risanato perché doveva portare i libri contabili in tribunale. Ha un bilancio di 224 milioni interamente nel 2023 legato al fondo nazionale trasporti». E siamo soltanto all'inizio...