Qualche giorno fa è stato direttamente il candidato alla presidenza Francesco Rocca ad aprire le danze: «Tutte le province devono avere una rappresentanza nell'esecutivo regionale». Musica per le orecchie dei partiti, che già avevano iniziano a ragionare su come spartire i posti nella giunta in una competizione elettorale che viene data già per assicurata. E quel posto nella squadra di governo regionale vale quanto un candidato sindaco e dunque il partito che otterrà il posto potrebbe rinunciare alla disfida sui tre comuni maggiori al voto in primavera.
Un gioco a incastro, insomma, che appassiona le segreterie di partito e che si svolge dietro le quinte della campagna elettorale. I posti nella futura giunta regionale sono 12 e andrà rispettata la parità di genere. Secondo le previsioni la parte del leone la farà Fratelli d'Italia. Le regionali si decidono nel voto a Roma dal momento la capitale ha oltre 3 milioni di abitanti. Lì il partito della Meloni è saldamente primo. Forza Italia e Lega concorrono per il secondo posto. Nella divisione degli assessorati bisognerà tenere in conto soprattutto il risultato romano.
Poi, la questione sui quattro che spettano alle province si deciderà in maniera parallela. A chi andrà il posto destinato a Latina? In passato, quando ha vinto il centrodestra, è quasi sempre andato al partito che ha preso più voti. Ma stavolta nulla è definito. Per questa ragione sono in particolare Forza Italia e Lega a crederci. I due partiti, a Roma, non hanno numeri altisonanti (sono in media con i dati nazionali). Ma nella provincia pontina possono entrambi raggiungere la doppia cifra. E il risultato che sarà portato a casa dalla lista sarà determinante poi al tavolo delle trattative, dove siederanno i coordinatori regionali che sono di Latina, Claudio Fazzone e Claudio Durigon.