Vincere le regionali di domenica e lunedì nel Lazio e in Lombardia per dare da una parte stabilità e fiducia al Governo nazionale e dall'altro per offrire una guida di centrodestra a due tra le principali regioni italiane. Matteo Salvini, leader della Lega ma oggi soprattutto ministro delle Infrastrutture e vicepremier parla di questo ma anche delle emergenze che a livello locale vedono interessate le province di Latina e Frosinone e i necessari investimenti per rilanciare il Lazio sud.
Ministro Salvini, il 12 e 13 febbraio il Centrodestra ha la possibilità di tornare a guidare il Lazio dopo dieci anni. Perché gli elettori dovrebbero dare fiducia alla vostra coalizione e a Francesco Rocca?
«Perché il centrosinistra ha fallito, basti pensare ad alcuni temi come sanità, rifiuti, trasporti. Il centrodestra ha un candidato credibile e un programma serio. Vogliamo offrire il buongoverno anche qui. Come Lega desideriamo portare la nostra decennale esperienza di buongoverno di altre regioni e la sensibilità di un partito che fa della vicinanza ai territori e alle comunità il proprio principio costitutivo».
Lei guida un ministero fondamentale quando si parla di grandi opere. Il commissario per la Roma Latina è stato nominato. Possiamo azzardare dei tempi per progetto e cantieri?
«Non faccio azzardi ma mi limito ai dati oggettivi: dopo decenni di chiacchiere abbiamo nominato un commissario, ed entro il 31 marzo sarà legge il nuovo codice degli appalti che punta a snellire le procedure. Significa che abbiamo impresso una accelerazione alle opere pubbliche, dopo troppo immobilismo. I cittadini possono essere fiduciosi».
Il Governo sta portando avanti una riforma importante sull'autonomia. Può spiegare quali saranno i vantaggi? E in questa ottica, sarà fatta anche una contro riforma delle province?
«Le province devono tornare ad avere fondi e compiti chiari, perché la loro finta cancellazione ha soltanto ridotto i servizi. Basti pensare alla manutenzione di alcune strade. Come Lega proponiamo che i cittadini tornino a scegliere presidente e consiglieri. Crediamo molto nell'autonomia, in un'ottica di modernizzazione istituzionale che potrà garantire più risorse e poteri anche a Roma Capitale. L'obiettivo è garantire migliori servizi per i territori che pensano di poter fare meglio senza l'intervento dello Stato. Esempio concreto: giusto avere un contratto nazionale unico, uguale per tutti e il più possibile vantaggioso, ma se gli enti locali decidessero di integrare i contratti pubblici di chi lavora a Milano o Roma (che quindi ha più spese di chi lavora e vive in altri centri) non ci vedrei nulla di male. Anzi».
Roma e il Lazio sono alle prese col problema rifiuti. Come intendete risolverlo una volta alla guida del Lazio?
«Servono termovalorizzatori, basta con i No che rallentano il progresso, fanno perdere soldi e provocano lo scempio di una Roma sporca come quella che purtroppo siamo costretti a vedere da anni».
Le aree di Latina e Frosinone stanno facendo segnare importanti risultati dal punto di vista industriale. Ma restano, nel Lazio, sorelle povere della capitale. Come si fa a valorizzare questi territori?
«Con maggiori infrastrutture e più potere ai territori. Voglio ricordare i due importanti investimenti fatti in questo territorio: i 35 milioni per interventi strutturali negli ospedali della provincia di Latina e Frosinone e i 300 milioni per far ripartire i cantieri della Cisterna-Valmontone».
La Lega può per la prima volta andare al governo della regione Lazio. Quale sarà la battaglia che vi sta più a cuore condurre?
«Due temi: migliorare la sanità, dopo anni di troppi ospedali chiusi e liste d'attesa chilometriche, e offrire alla regione un sistema di trattamento dei rifiuti europeo».
In primavera si vota in amministrative importanti, con città come Latina, Aprilia e Fiuggi che rinnovano i consigli comunali. Il Centrodestra riuscirà ad essere unito anche in questi appuntamenti?
«Me lo auguro, di sicuro la Lega è e sarà sempre la prima tifosa del centrodestra unito e responsabile».