Primarie o non primarie? Il dilemma agita la coalizione di centrosinistra in vista del voto nel Comune capoluogo e oltre ad essere uno dei punti chiave attorno ai quali ruota la possibilità di tenere uniti i pezzi di una formazione dalle maglie larghe ed estremamente composita, è stato il punto focale della prima riunione di coalizione che si è tenuta due giorni fa. Un incontro interlocutorio allargato alle forze di centrosinistra, Pd, Lbc, Terzo Polo, Psi, + Europa insieme al Movimento 5 Stelle per cominciare a mettere in piedi metodo e proposte per arrivare a una candidatura a sindaco unitaria.

Un obiettivo ambizioso quanto difficile viste le premesse in un consesso in cui ogni partito rivendica il proprio contributo e il proprio spazio, ma chiaramente condizionato anche dalle riflessioni degli azionisti di maggioranza della coalizione, il Partito Democratico uscito rinvigorito dalla vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd e Latina Bene Comune che esprime l'ex sindaco. Proprio nella diversità di vedute delle due formazioni emerge il primo arduo nodo da affrontare: il Partito Democratico si è espresso chiaramente sulla volontà di voler effettuare le primarie proponendo un metodo democratico aperto alla coalizione e che sarebbe difficilmente contestabile, ma dalla parte di Lbc l'accoglienza per questa opzione sembra essere stata tiepida a fronte della disponibilità di Damiano Coletta a ricandidarsi, espressa nella riunione a fronte di richieste espresse in tal senso che gli sarebbero arrivate in questo periodo.

L'ex sindaco ha comprovato questo discorso parlando della necessità di dare continuità a un percorso fatto dalla città sul fronte delle regole e della legalità. Sembra invece che per il M5S il candidato a sindaco dovrà essere una figura nuova, di esperienza e competenza e dovrà essere una donna. Vedute diverse ma tutte accomunate da un'unica preoccupazione, il fattore tempo che in questo momento è l'unica variabile davvero determinante: la finestra di scelta di metodo e nomi è strettissima e entro due, al massimo tre settimane la coalizione dovrà avere le idee chiare sul candidato sindaco per poter cominciare a lavorare sulle liste. Sui nomi nessuno si è sbilanciato, opzione Coletta a parte, ma nel Pd ufficiosamente i nomi che circolano restano gli stessi: Marco Fioravante, Enzo De Amicis e Daniela Fiore. Altra evidenza chiara a tutti è che in caso di primarie aperte con Coletta i democratici dovranno chiaramente esprimere un candidato unitario mettendo da parte correnti e diversità di vedute. Diversità di vedute che vanno chiarite anche dentro Lbc: dalla parte dei civici non tutti remano a favore del ‘capitano' e c'è chi è fermamente convinto che si debba uscire dalla dipendenza dall'ex sindaco. Per ora dunque solo intenti di massima e la voglia di studiarsi, si ricomincerà a ragionare nel prossimo incontro di coalizione già fissato per giovedì e nel mezzo ci saranno i vertici interni, oggi è la volta di Latina Bene Comune, mercoledì del Partito Democratico.