L'accoglimento dell'invito all'unità del presidente del Pd Lazio Gregori, un passo indietro sulla richiesta di dimissioni di Majocchi e il ritiro del documento dopo le aspre polemiche scatenate, infine la rassicurazione su un'equa costruzione della lista per le comunali. Finisce così la tre giorni di passione e di veleni in casa democratica, scatenata dal risultato deludente del 2 aprile e innescata da un documento redatto da alcuni esponenti del Partito Democratico, tra cui Enzo De Amicis. Un documento politico duro che ha scatenato un putiferio nel partito per i toni da processo interno ad un solo uomo, il segretario Leonardo Majocchi, colpito per coprire le colpe di molti in una competizione tarata sul bilancino degli equilibri correntizi e nel quale i grandi assenti sono stati proprio i voti. L'invito a deporre le armi era arrivato da Gregori («Sono certo che non serve ricordare a tutti noi che i nostri avversari sono sempre e solo fuori dal partito») e da quell'invito è scaturita la scelta dei firmatari del documento contestato, Visari, Cangero, Malandruccolo, Viola, De Amicis, Pompili, Lecce, Cepollaro e Ghisio, di ritirarlo a poche ore dal direttivo che era stato convocato per discuterne. I firmatari della nota ieri dopo un dialogo intercorso con il segretario provinciale Sarubbo hanno deciso di ritirare il documento scrivendo una nuova nota. Sarubbo l'ha accolta e ha scritto al segretario comunale Majocchi di disdire il direttivo, venendo meno le ragioni della discussione. Il direttivo si è poi tenuto ugualmente per parlare dell' organizzazione della campagna elettorale ma non sono mancati riferimenti sulla vicenda. Questa la nuova nota del gruppo di De Amicis: «Cari Segretari, in qualità di dirigenti attenti al bene del partito e concentrati sulla sfida elettorale amministrativa alla destra, che ci vedrà tutti impegnati per proseguire con Damiano Coletta la costruzione della Latina dei diritti, dei servizi e dello sviluppo, riteniamo di aderire responsabilmente alla proposta del presidente del partito regionale secondo la quale gli opportuni confronti interni debbano svolgersi all'indomani delle elezioni. L'impegno odierno deve vedere tutte le energie e risorse del PD impegnate nel costruire la nostra vittoria contro il tentativo delle destre di riproporre il fallimentare sistema di potere che ha bloccato la città per anni.