Una pace "obbligata" quella che è stata sancita ieri per il Partito democratico di Latina. Il reggente del partito nel Lazio, Augusto Gregori, ha infatti convocato sia il segretario provinciale Omar Sarubbo sia quello comunale Leonardo Majocchi per risolvere le tensioni scoppiate nel partito dopo le primarie per il sindaco. Il caso de Amicis non porterà, al momento, nè a defenestrazioni né a dimissioni. Dunque l'ex capogruppo sarà regolarmente candidato col Pd nonostante abbia fatto votare alle primarie per il candidato civico? Pare di sì. Perché l'indicazione del partito regionale è chiara: bisogna essere uniti.

Gregori, al termine della riunione di ieri, ha postato su Instagram, una foto che lo ritrae con Sarubbo e Majocchi accompagnata da frasi inequivocabili: «Insieme a Enzo Foschi, ho incontrato Omar Sarubbo - segretario della Provincia di Latina - e Leonardo Majocchi - segretario di Latina. Abbiamo condiviso tutti i passaggi che porteranno il Partito democratico alla composizione di una lista competitiva, unita, radicata e rappresentativa del territorio. Ora dobbiamo cambiare passo e in queste poche settimane che ci separano dal voto, portare alla vittoria - assieme al centrosinistra unito - il nostro candidato Damiano Coletta. Abbiamo a cuore Latina e dobbiamo continuare il percorso intrapreso per costruire e sviluppare il bene comune del territorio e di chi lo vive. Possiamo farlo solamente uniti e insieme». Dunque, stop alle polemiche.

Adesso bisogna capire se si passerà dalle parole ai fatti. Con De Amicis in lista, cosa farà Daniela Fiore, palesemente penalizzata nella sua corsa alle primarie? I dem, considerata anche la sicura polarizzazione del voto con solo due candidati sindaco in corsa, non possono permettersi di perdere nemmeno un voto in questa sfida.

Nell'eventualità di una esclusione di De Amicis dalla lista del Partito democratico sarebbe stata una delle altre compagini della coalizione ad accogliere l'ex capogruppo dem. Infatti all'interno del centrosinistra c'è l'obiettivo di non disperdere nemmeno un voto e le altre lista a sostegno di Damiano Coletta erano pronte a dare spazio a De Amicis, che nel 2021 portò a casa 1033 preferenze, risultando il primo degli eletti del Partito democratico. Ora sarà di nuovo nella lista, salvo ulteriori sorprese che in casa Pd non vanno mai escluse. La direzione comunale dovrà varare, nelle prossime ore, la lista (che in realtà era praticamente fatta già prima delle primarie) e renderla ufficiale per la presentazione del 15 aprile.