Abolizione del ballottaggio e ritorno al voto dei cittadini, dal 2024, per le Province. Sono due delle indicazioni arrivate ieri dal ministro Roberto Calderoli, che in una intervista al Corriere della sera ha svelato alcuni degli obiettivi da cui muove il Governo per modificare alcune importanti leggi che regolano il voto e una istituzione molto discussa come la Provincia.
«Il caso di Udine è emblematico. Chi ha vinto (il candidato sindaco del centrosinistra, ndr) ha preso meno voti di quanti ne aveva presi il sindaco uscente al primo turno. Così non viene rispettata la volontà popolare» afferma il ministro delle Autonomie Roberto Calderoli, in una intervista al Corriere della Sera, rispetto all'abolizione del ballottaggio, su cui già prima delle regionali aveva tentato una modifica la maggioranza di centrodestra. L'obiettivo del ministro Calderoli è quello di modificare il doppio turno esistente alle amministrative, sostituendolo con il modello a turno unico delle regioni. «I cittadini si sono già espressi una volta, non capiscono perché devono essere costretti a tornare ai seggi dopo due settimane. Così non vince chi ha il consenso ma chi ha più capacità di mobilitazione degli iscritti e dei simpatizzanti. Il sistema elettorale migliore è quello delle Regionali che di norma è su un unico turno, con premio di maggioranza per chi supera il 40%». Inoltre «basta voto disgiunto, è una vera sciocchezza. Se il sistema è bipolare non si capisce perché un sindaco può trovarsi a governare con una maggioranza di altro colore». Anche Calderoli riconosce quella emergenza che in questi giorni allarma gli schieramenti a Latina: l'affluenza. «Abbiamo una tessera che vale per una ventina di elezioni, ma spesso non sai più nemmeno dove l'hai messa. Così, molti cittadini non sanno che devono andare a votare. I sindaci mandino una lettera prima del voto». Rispetto al ripristino delle Province Calderoli spiega che «c'è la volontà di ritornare all'elezione diretta del presidente e di eleggere i consiglieri su liste provinciali con le preferenze. Si sta lavorando perché si possa riallineare tutto il sistema nel 2024. Il nostro obiettivo è approvare la legge entro ottobre per indire un turno unico di voto nella primavera 2024 per le Europee e per le Province e i sindaci delle città metropolitane».
A commento delle dichiarazioni di Calderoli interviene il parlamentare europeo della Lega Matteo Adinolfi che sposa in pieno la linea del ministro: «A Latina, con l'anatra zoppa, abbiamo avuto la dimostrazione lampante di quanto abbia ragione il ministro Calderoli. Per questo ritengo corretta la scelta di abolire il doppio turno passando a un turno unico. Per quanto concerne le Province, il voto dei cittadini è indispensabile, come pure un ritorno a una agibilità piena di questi enti».