Il tabellone con le liste elettorali per eleggere il sindaco del più piccolo Comune della provincia di Latina è più folto (e di molto) di quello del capoluogo. Otto candidati a sindaco. I nomi campeggiano nello spazio propaganda sul muro di ingresso a Campodimele che, ciclicamente, diventa famoso e poi ricade nuovamente dell'oblio. Il paese è identico a quello delle favole, sembra di stare sotto le Alpi, fa freddo come a gennaio, si sentono le campane delle mucche allo stato brado, c'è un solo vigile urbano e nel palazzo della piazza centrale si concentra tutto, bar, Poste, farmacia, uffici comunali. Qui domenica scorsa si è tenuto un comizio vero, di quelli che nelle città più grandi te li sogni: Paola Venditti, 68 anni di Ariccia, è salita fin quassù per spiegare perché vuole essere il primo cittadino di Campodimele in rappresentanza della Fiamma Tricolore, che, per dire, non si è presentata nemmeno a Latina, definita, a torto o a ragione, una «città nera». Dopo il comizio la Venditti ha stretto la mano a tutti i paesani presenti, anche a quelli che non lo voteranno mai, insomma una scena d'altri tempi come è un po' tutto in questa piccola piazza. Chi non si è mai visto sono gli cinque candidati delle altrettante liste, quattro dei quali hanno chiaramente depositato le candidature per avere diritto ai permessi elettorali. Sono quasi tutti esponenti delle forze di polizia e ciò non depone esattamente a favore del concetto di legalità, per quanto sia tutto legittimo. In compenso c'è molta fantasia anche nelle brochure e nei manifesti che girano in paese. Antonio Pelagalli, il candidato della lista «I cittadini delle culture e delle colture» parte da un punto di principio, la cartellonistica stradale, perché, per esempio, all'ingresso della città c'è l'indicazione sbagliata, «Campo di mele». Lui, se fosse eletto, la cambierebbe seduta stante. C'è chi dice che nelle liste di «esterni» ci sono molti cacciatori e amanti della natura incontaminata del luogo e questo sarebbe il motivo per cui sono scesi direttamente in campo. Interpretazione poco credibile se paragonata all'opportunità di una lunga vacanza dal lavoro che spetta ai candidati. Comunque sia andata, nell'elenco degli otto sindaci ce ne sono certamente un paio che quel ruolo vorrebbero ricoprirlo per davvero, uno è Emanuele De Luca che è già stato all'opposizione nella consiliatura precedente e che nel cartellone pubblicitario compare mentre salta dalla felicità appoggiato al simbolo della lista; l'altro è Tommaso Grossi, che in lista ha un sindaco storico di Campodimele, Roberto Zannella. Gli aventi diritto al voto sono poco più di 700 di cui 200 circa residenti all'estero, tutti nella stessa città, Toronto in Canada. Ma nessuno di questi ha risposto alla procedura di partecipazione al voto dall'estero e quindi la platea dell'elettorato attivo si restringe di molto. Seguendo il trend nazionale potrebbero votare poco più di 250 persone, suddivisi in due sezioni. Mai come questa primavera Campodimele è stata sotto i riflettori e non sembra nemmeno una primavera vera, la nebbia sale fino al campanile, fa freddo, lo scuolabus che trasporta i bambini nelle scuole di Itri ha i vetri appannati come stesse per arrivare Natale e invece.. ci siamo quasi. Si vota domenica 14 maggio, fra tre giorni.