Matilde Celentano e Damiano Coletta hanno chiuso ieri sera le rispettive campagne elettorali e ora attendono l'apertura dei seggi prevista per domani, domenica 14 maggio, alle ore 7. Due eventi di chiusura venerdì sera con rispettivi appelli al voto. 

La chiusura di Matilde Celentano

La sanità da rimettere in carreggiata è il centenario della città: sono questi i temi che hanno fatto da filo conduttore alla chiusura della campagna elettorale di Matilde Celentano, candidata sindaco del Centrodestra. Ieri sera, a Casa Latina, quartier generale di questa campagna, Celentano ha chiuso in compagnia del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, del senatore di Fdi Nicola Calandrini, del deputato di FdI Paolo Trancassini e del parlamentare europeo della Lega Matteo Adinolfi. Il senatore Calandrini ha aperto le danze: «Pensiamo di aver prenotato la vittoria in questa città e lunedì chiuderemo la filiera di governo per la crescita di Latina. La Regione Lazio è fondamentale per dare le risposte che la città attende da tempo. Noi possiamo riportare a crescere Latina anche rispetto a Roma. Prima di tutto la situazione del nostro ospedale va risolta. In questi giorni c'erano otto ambulanze ferme perché non potevano muoversi per mancanza di barelle e quindi non potevano scendere gli ammalati. Ed è accaduto che un elicottero si sia dovuto muovere per recuperare un paziente malato perché nessuna ambulanza si poteva muovere. È assurdo. Poi c'è il mare, con la stagione praticamente iniziata e la parte sinistra del nostro litorale è chiusa e è necessario che la regione ci aiuti per le autorizzazioni necessarie a effettuare gli interventi di sistemazione». Il coordinatore regionale di Fdi Paolo Trancassini ha aggiunto: «La squadra messa in campo farà la differenza». Poi ha ammonito: «L'astensione è un problema e bisogna lavorare fino all'ultimo minuto. Crediamoci e Lunedì avremo Matilde sindaco». Adinolfi ha garantito che «la Lega sarà lealissima con Matilde Celentano». La candidata sindaco ha poi aggiunto: «Rocca mostra una grande sensibilità per il mondo della sanità e dell'assistenza alle persone più deboli, in particolare alla disabilità». Infine, il Governatore: «apprezzo la passione che Matilde ha messo in questa campagna elettorale. Già aver superato le divisioni e aver unito il Centrodestra è un risultato importante. Adesso però bisogna vincere». La sanità è il centro dell'attenzione. «Questa provincia ha seicentomila persone che non possono essere costrette ad andare a Roma a cercare risposte nella sanità. Daremo più posti letto di cardiochirurgia a Latina invertendo la scelta errata di chi mi ha preceduto, che li ha incrementato a Roma dove ce ne sono a bizzeffe. Cercheremo di superare anche la carenza di personale negli ospedali». Altro tema è quello del "Centenario di Latina" nel 2032. Qui Rocca assicura: «Finanzieremo la legge sulla città di Fondazione. C'è un potenziale in questa provincia che è enorme ed è frustrante vedere quanto poco è stato fatto in passato». Infine, ma non meno importanti, le infrastrutture. «Settimana prossima ho un incontro col Governo su Bretella e Autostrada Roma Latina e vi assicuro che partiranno presto i cantieri. Inoltre faremo il nuovo ospedale a Latina il quale però dovrà interagire con l'Università. Deve diventare un'eccellenza».
A pochi metri da Casa Latina, invece, la chiusura di Forza Italia con, tra gli altri, il senatore Claudio Fazzone: «Latina ha bisogno di una classe dirigente rinnovata. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo fatto una lista che punta a questo». La parola, ora, agli elettori.

La chiusura di Damiano Coletta

«E' il momento di scegliere da che parte stare». L'appello al voto di Damiano Coletta, nella chiusura di campagna elettorale non poteva essere diverso. La polarizzazione era già naturale in una sfida anomala al primo turno, con appena due candidati sindaco, come fosse un ballottaggio con corollario di liste al seguito. «E' una scelta tra o noi o loro, tra una città dei diritti, inclusiva, aperta e il ritorno ad un passato in cui la città è stata usata e depredata». Il candidato del centrosinistra ha chiuso ieri sera la sua campagna elettorale al teatro Moderno davanti a centinaia di persone, tra candidati e simpatizzanti. Un momento per tirare le somme della campagna elettorale con gli interventi delle quattro donne capolista che si sono avvicendate sul palco: Daniela Fiore, Loretta Isotton, Carmela Mangano, Maria Ciolfi.
Il candidato sindaco, dopo un mese di incontri e appuntamenti dal centro ai borghi, ha tirato le somme e lanciato l'ultimo appello dal palco: «Siamo arrivati alla fine di questa campagna elettorale in cui abbiamo proposto agli elettori la nostra visione della città. Latina dei diritti, Latina del cambiamento, Latina sostenibile, inclusiva, accessibile, moderna. Abbiamo incontrato cittadini, comitati, associazioni di categoria, tanti giovani, preferendo alle sfilate dei big della politica gli incontri più autentici e l'ascolto. Abbiamo anche raccontato tutti i traguardi raggiunti e replicato, dati alla mano, a chi ci ha accusati di immobilismo fingendo di dimenticare i disastri di tanti anni di mala gestione e di non guardare i progetti già avviati, di cui ora stiamo raccogliendo i frutti: i piani del Pnrr, la riqualificazione dei parchi, i patti di collaborazione, la Bandiera Blu per Latina, un'azienda pubblica che gestisce i rifiuti e che ha portato la differenziata mediamente al 50%, un nuovo concorso per l'assunzione del personale, l'agibilità finalmente data a beni pubblici quali il teatro, lo stadio, i centri diurni per disabili. Certo, è ancora molto il lavoro da fare, non lo abbiamo mai nascosto, ma è un lavoro che è già avviato su una strada precisa. Ad esempio la Latina sostenibile è anche quella dell'esperienza della Dmo (Destination Management Organization) che sta portando sul nostro territorio operatori turistici della Scandinavia e del nord europa che rientrano nell'asset del cicloturismo - ha aggiunto Coletta - Abbiamo rimesso la persona al centro della vita politica cittadina e ci siamo impegnati a combattere, come faremo ancora. ogni forma di disuguaglianza. Ci sono già risorse per un piano strutturale che riguarda le strade, progetti per lo sviluppo della marina e la rigenerazione urbana, fondi per il decoro e poi opere da lasciare alla città come la Casa della musica, la Città del gusto all'ex mercato annonario, la ex Banca d'Italia. Ora è necessario decidere da che parte stare ed è necessario difendere la città da chi troppo a lungo l'ha depredata usandola come una proprietà privata. Non bisogna dimenticare, perché il passato rischia di tornare presente».