Il giorno della verità è arrivato: seggi aperti dalle 7 di oggi  per le elezioni comunali che porteranno al rinnovo di 8 amministrazioni in provincia. Si vota fino alle 23 odierne e poi si replica domani dalle 7 alle 15. Subito dopo, lo scrutinio con, nell'ordine, sindaco, liste e poi preferenze dei candidati consiglieri. Si vota a Latina città e in altri due grandi centri del territorio, vale a dire Aprilia e Terracina. Elezioni comunali poi anche a Bassiano, Campodimele, Lenola, Roccagorga e Sonnino. Al voto anche due comuni dell'area romana confinanti con la provincia pontina: Pomezia e Velletri. Cinque amministrazioni tornano al voto dopo la normale scadenza del mandato, discorso diverso invece per Latina, Roccagorga e Terracina dove, per motivazioni diverse, l'Ente è stato commissariato nei mesi scorsi. In totale in provincia di Latina sono chiamati al voto 215.086 cittadini. Quasi la metà sono gli elettori di Latina (oltre 106 mila).

Il voto nei Comuni con meno di 15mila abitanti
Nei piccoli Comuni, ossia quelli che non comprendono più di 15mila abitanti (Bassiano, Campodimele, Lenola, Roccagorga e Sonnino) si voterà con una sola scheda in cui saranno riportati i nomi dei candidati a sindaco e delle liste che li appoggiano. Votando il sindaco si vota automaticamente la lista che lo appoggia. Se nessuno dei candidati ottiene il 50% dei voti si procederà al ballottaggio. Una volta eletto il sindaco, alla lista che lo appoggia andranno i due terzi dei seggi disponibili, mentre i seggi restanti saranno divisi proporzionalmente tra le altre liste.

Il voto nei Comuni con oltre 15mila abitanti
Il sistema elettorale per i comuni con più di 15mila abitanti (Latina, Terracina, Aprilia in provincia di Latina, Pomezia e Velletri in provincia di Roma) prevede una votazione a doppio turno proporzionale: se nessun candidato ottiene il 50% più uno delle preferenze si procederà con il ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. L'elezione prevede l'utilizzo di una sola scheda, dove saranno riportati i nominativi dei candidati sindaco in carica e, a fianco di ciascuno di essi, anche il simbolo (o i simboli) delle liste di sostegno.

Come si vota
Tre i modi per votare in queste amministrative nei Comuni con più di 15mila abitanti: il primo prevede la possibilità di tracciare un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando automaticamente la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato sindaco di riferimento. Poi c'è anche il cosiddetto "voto disgiunto": si può tracciare un segno sul simbolo di una lista indicando uno dei candidati alla carica di consigliere comunale appartenente alla stessa lista e tracciando anche un segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata. Infine si può tracciare un segno solo sul nome del sindaco, votando solamente per il candidato senza dover esprimere preferenze per la lista o le liste a lui collegate.

Il voto di coppia
Le possibilità degli elettori si ampliano con la Legge 215 del 26 dicembre 2012: ogni avente diritto potrà scrivere sulla scheda i nomi di due candidati consiglieri comunali purché appartengano alla stessa lista e, soprattutto, purché siano di sesso diverso. Niente di obbligatorio: sarà l'elettore a scegliere se votare due consiglieri o uno soltanto, ma in questo modo aumentano le possibilità di formare consigli comunali con più "quote rosa". Votare due uomini, due donne oppure il candidato di una lista e la candidata di un'altra (anche della stessa coalizione) comporta l'annullamento delle preferenze.

Il ballottaggio
Se il 14 e 15 maggio non verrà ufficialmente eletto un sindaco, il Comune di riferimento (solo quelli con più di 15mila abitanti) sarà chiamato nuovamente al voto il 28 e 29 maggio, quando si terrà il secondo turno tra i due candidati più votati che non hanno ottenuto il 50% più uno dei voti. In base ai risultati e al regolamento vigente, le liste legate al candidato vincente otterranno il 60% dei seggi se al primo turno hanno ottenuto almeno il 40% delle preferenze mentre il rimanente viene ripartito tra le altre liste in base alle percentuali.

Le accortezze
Sono considerate nulle le schede elettorali non ufficiali, non leggibili, compilate o modificate non a mano o che portino segni di riconoscimento. Inoltre sono considerate nulle anche le schede che non sono intestate a una lista e il numero di voti supera quello dei seggi, oppure se nel voto per corrispondenza le schede sono contenute in buste non ufficiali o non accompagnate dalla carta di legittimazione compilata e firmata.