Sarà una sfida all'ultimo voto a stabilire il nuovo sindaco di Aprilia nel ballottaggio del 28 e 29 maggio. Lanfranco Principi e Luana Caporaso sono separati da quattro punti percentuali (46,82% contro il 42,19%) e poco più di mille di voti di preferenza, un vantaggio minimo che rende incerto il pronostico rispetto all'esito del secondo turno. E in un contesto così equilibrato un ruolo fondamentale verrà giocato dalle alleanze e dagli altri candidati. In linea teorica Principi potrebbe contare sul sostegno dei votanti di Angelo Casciano, Caporaso su quelli di Andrea Ragusa del M5S mentre resta da decifrare la posizione di Carmen Porcelli. Nella pratica però la situazione non è così lineare e nulla è ancora deciso, anzi sul tema c'è da registrare la posizione della Fiamma Tricolore (una delle due liste a sostegno di Casciano) che tramite la coordinatrice provinciale Paola Venditti ha affermato che: «Fiamma Tricolore non appoggerà nessuna lista al ballottaggio ad Aprilia. Smentiamo le "voci di corridoio", palesemente prive di ogni fondamento».
Intanto però si alza il livello dello scontro tra Principi e Caporaso, in particolare rispetto alla mancata costituzione del Comune di Aprilia come parte civile nel processo Loas. «Venendo meno - afferma Principi - a un impegno che era stato scritto nero su bianco, l'amministrazione civica guidata da Antonio Terra ha deciso di non costituirsi parte civile nel processo per i reati di natura ambientale nei confronti dei soci e dell'allora rappresentante legale della Loas Italia Spa, risultando di fatto il grande assente in uno dei più importanti processi per reati ambientali che riguardano la nostra città. Il caso della Loas resta emblematico perché pone in evidenza un quesito alla quale l'amministrazione sinistra-civica ha il dovere morale di rispondere: questa grave assenza è frutto di incapacità o dobbiamo pensare, peggio, che ci sia malafede?». Il candidato del centrodestra sottolinea come sarebbe bastato rimettere mano alla delibera di Consiglio comunale approvata il 14 agosto 2020 pochi giorni dopo l'incendio, presentata in aula dal consigliere Vittorio Marchitti, che dichiarava lo stato d'emergenza e raccoglieva l'impegno chiaro del Comune di Aprilia di costituirsi parte civile nel caso in cui fosse stata ravvisata l'ipotesi di reato. «L'allora assessore Monica Laurenzi, mesi prima di essere allontanata con la sua lista dalla coalizione sinistra-civica, aveva assunto a sua volta impegni chiari nei confronti dei cittadini. Solo oggi che il processo prende forma, scopriamo che tutto si è fermato e che la coalizione sinistra-civica guidata da Terra e Caporaso ha tradito gli stessi impegni che aveva preso. Il risultato è che il Comune di Aprilia non figurerà in questo processo, mentre tutti gli enti che hanno deciso di costituirsi parte civile, Provincia di Latina, Regione, Comune di Latina, giustamente esigeranno un risarcimento per il danno cagionato alla parte pubblica».
A stretto giro è però arrivata la risposta della candidata sindaco Luana Caporaso, che ha annunciato l'intenzione dell'amministrazione comunale di costituirsi alla prossima udienza in programma nel febbraio 2024, quando inizierà il dibattimento. «Non c'è stato nessun passo indietro da parte dell'Amministrazione nel processo Loas. Aprilia si costituirà parte civile, così come detto chiaramente nelle settimane e nei mesi scorsi. L'avvocatura del Comune - afferma Caporaso - sta solo ultimando le procedure legali, seguendo proprio le richieste della giunta. Come abbiamo già avuto modo di ripetere in altre occasioni, la nostra linea politica sui temi ambientali è chiara e netta. Ed è supportata dai fatti prodotti in questi anni. Sono certa che a nulla varranno gli attacchi propagandistici di questi giorni».