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Il caso

Concorso Dirigente Avvocatura, M5S: “Un bando nato male mina la credibilità del Comune”

La Cisl Funzione Pubblica chiede la revoca in autotutela, mentre il M5S con Ciolfi parla di “gravi vizi” che rischiano contenziosi

Concorso Dirigente Avvocatura, M5S: “Un bando nato male mina la credibilità del Comune”

Un bando “nato male” e già finito al centro delle contestazioni. La CISL Funzione Pubblica ha notificato al Comune di Latina una diffida e messa in mora, chiedendo la revoca in autotutela della Determinazione Dirigenziale n. 1717 del 18 luglio 2025 e del relativo concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di un Dirigente Avvocato.

La sigla sindacale contesta “plurimi vizi di legittimità”, a partire dalla scelta di prevedere un concorso “solo per esami”, escludendo ogni valutazione dei titoli professionali, accademici ed esperienziali. Una procedura che, secondo la CISL, contrasta con norme e giurisprudenza e rischia di esporre l’Ente a ricorsi al TAR.

Un nodo che si inserisce in una vicenda più ampia, come sottolinea Maria Grazia Ciolfi, capogruppo consiliare M5S: “Un bando nato male mette a nudo i gravi vizi che ancora una volta minano la legittimità degli atti dell’amministrazione Celentano”.

Da tempo la gestione dell’Avvocatura comunale viene indicata come uno dei punti critici della Giunta. Settore strategico e centrale, è rimasto senza una dirigenza stabile, affidata da due anni alla Segretaria Generale – avvocato non togato – con il risultato di un ricorso frequente a incarichi legali esterni, talvolta conferiti senza preventiva consultazione dei togati interni.

La CISL e la CGIL Funzione Pubblica hanno più volte denunciato scelte discriminatorie, la mancata assegnazione di Elevate Qualificazioni e “alte professionalità”, e l’uso distorto delle risorse previsto dalla delibera di Giunta n. 222/2025. Nel frattempo, all’interno dell’amministrazione non sono mancati premi di risultato a Segretaria e Direttore Generale, rispettivamente per 10mila e 7mila euro, senza che vi fosse, secondo i sindacati, un miglioramento tangibile della gestione.

Il bando ora contestato introduce ulteriori criticità: una selezione basata solo su prove, che penalizza le esperienze maturate sul campo; criteri incerti, come la presenza di uno psicologo in commissione con un punteggio fino a 10 punti, mai prevista in altre procedure; e soprattutto la necessità di una commissione realmente “imparziale e libera da condizionamenti”.

“Questo concorso, così come impostato, nasce viziato, rischia di essere annullato e soprattutto mina la credibilità dell’Ente e la fiducia dei cittadini”, si legge nella diffida. “Su un terreno così scivoloso non sono ammissibili leggerezze né scorciatoie. Chiediamo che la Sindaca e la Giunta facciano un passo indietro, revocando immediatamente il bando e garantendo una nuova procedura conforme alla legge, trasparente e rispettosa delle professionalità interne ed esterne”.

Infine, l’appello diretto al Comune: “Auspichiamo una presa di posizione netta dell’amministrazione, non possiamo continuare a registrare muri di gomma su una serie di criticità, di possibili illegittimità e denunce sempre più gravi e pressanti, che si vanno stratificando di giorno in giorno”.

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