Il caso
04.09.2025 - 20:30
Un bando “nato male” e già finito al centro delle contestazioni. La CISL Funzione Pubblica ha notificato al Comune di Latina una diffida e messa in mora, chiedendo la revoca in autotutela della Determinazione Dirigenziale n. 1717 del 18 luglio 2025 e del relativo concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di un Dirigente Avvocato.
La sigla sindacale contesta “plurimi vizi di legittimità”, a partire dalla scelta di prevedere un concorso “solo per esami”, escludendo ogni valutazione dei titoli professionali, accademici ed esperienziali. Una procedura che, secondo la CISL, contrasta con norme e giurisprudenza e rischia di esporre l’Ente a ricorsi al TAR.
Un nodo che si inserisce in una vicenda più ampia, come sottolinea Maria Grazia Ciolfi, capogruppo consiliare M5S: “Un bando nato male mette a nudo i gravi vizi che ancora una volta minano la legittimità degli atti dell’amministrazione Celentano”.
Da tempo la gestione dell’Avvocatura comunale viene indicata come uno dei punti critici della Giunta. Settore strategico e centrale, è rimasto senza una dirigenza stabile, affidata da due anni alla Segretaria Generale – avvocato non togato – con il risultato di un ricorso frequente a incarichi legali esterni, talvolta conferiti senza preventiva consultazione dei togati interni.
La CISL e la CGIL Funzione Pubblica hanno più volte denunciato scelte discriminatorie, la mancata assegnazione di Elevate Qualificazioni e “alte professionalità”, e l’uso distorto delle risorse previsto dalla delibera di Giunta n. 222/2025. Nel frattempo, all’interno dell’amministrazione non sono mancati premi di risultato a Segretaria e Direttore Generale, rispettivamente per 10mila e 7mila euro, senza che vi fosse, secondo i sindacati, un miglioramento tangibile della gestione.
Il bando ora contestato introduce ulteriori criticità: una selezione basata solo su prove, che penalizza le esperienze maturate sul campo; criteri incerti, come la presenza di uno psicologo in commissione con un punteggio fino a 10 punti, mai prevista in altre procedure; e soprattutto la necessità di una commissione realmente “imparziale e libera da condizionamenti”.
“Questo concorso, così come impostato, nasce viziato, rischia di essere annullato e soprattutto mina la credibilità dell’Ente e la fiducia dei cittadini”, si legge nella diffida. “Su un terreno così scivoloso non sono ammissibili leggerezze né scorciatoie. Chiediamo che la Sindaca e la Giunta facciano un passo indietro, revocando immediatamente il bando e garantendo una nuova procedura conforme alla legge, trasparente e rispettosa delle professionalità interne ed esterne”.
Infine, l’appello diretto al Comune: “Auspichiamo una presa di posizione netta dell’amministrazione, non possiamo continuare a registrare muri di gomma su una serie di criticità, di possibili illegittimità e denunce sempre più gravi e pressanti, che si vanno stratificando di giorno in giorno”.
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