U focus su tasse e bilancio consuntivo. E' questo il nocciolo dell'ultimo intervento del consigliere comunale, nonché candidato sindaco per il movimento civico "Insieme per Cambiare", Gianluca Casagrande Raffi, il quale ha voluto approfondire alcune scelte del sindaco uscente Maurizio Caliciotti, ormai prossimo alla ricandidatura.

"Il paese è in evidente difficoltà e certi progressi contabili sono stati possibili solo a fronte di ingenti sacrifici da parte dei cittadini, costretti a fare i conti con una tassazione davvero elevata. Ne è prova la difficoltà nelle riscossioni, che vanno proprio di pari passo coi problemi economici dei larianesi. Una tassazione troppo alta e iniqua che uccide famiglie, attività produttive e commercianti. In particolare con la Tari, una gestione dei rifiuti troppo onerosa, con un discutibilissimo affidamento diretto".

Casagrande Raffi non ha certo peli sulla lingua e l'occasione gli è utile per togliersi qualche "sassolino" dalle scarpe.

"Abbiamo oltre 4.700.000 di insoluti - ha evidenziato - che nascono dagli anni '90 in poi. E mi chiedo dove fossero i due responsabili del Bilancio di allora, oggi sindaco e assessore? Quel che emerge da tutto questo è l'assenza di investimento in sviluppo, cultura, sport, commercio, sanità e attività produttive. Non siamo una banca, ma un paese che deve tornare a vivere ed a gioire. In conclusione, il bilancio è buono, ma il paese sta morendo e questo non ci può lasciare certamente indifferenti e siamo certi che con la nostra proposta politica si può certamente restituire speranza e un progetto di crescita concreto".

L'ultima considerazione è per il gruppo che, a livello regionale e nazionale, fa riferimento a Fratelli d'Italia. Si tratta della lista 'Lariano Protagonista' che, secondo Casagrande Raffi, avrebbe gli indugi proclamando la propria vicinanza a Caliciotti e al Pd: "Si sono ufficialmente palesati per essere la stampella dell'attuale amministrazione, senza un briciolo di coerenza con gli ideali del partito da cui si muovono e in spirito di contraddizione persino con le idee e le simpatie dei loro elettori, che sono certo faticheranno a comprendere le ragioni di una tale mossa. Passare improvvisamente dal gruppo consiliare di Fratelli d'Italia all'attuale maggioranza a trazione Pd nasconde forse inciuci di potere? I cittadini saranno giudici di questa loro scelta".