"Abbiamo chiesto al Prefetto di Roma Paola Basilone di valutare se ci siano gli estremi per una commissione d'accesso ad Anzio, perché i fatti che si sono verificati ci preoccupano molto. So che la Prefettura sta monitorando la situazione".

Con queste parole, il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, ha parlato di Anzio durante una conferenza stampa a margine delle audizioni dei Prefetti di Roma, Latina e Frosinone, del Procuratore capo di Roma Pignatone, del Procuratore aggiunto Prestipino e del comitato per la sicurezza della Capitale.

Secondo la Bindi - anche se le sue affermazioni, in questo caso, sembrano tutt'altro che precise, "l'uso della violenza anche nella lotta politica sta portando al blocco delle elezioni": va detto, però, che Anzio non è interessata dal voto in questa tornata elettorale, visto che la scadenza del mandato è prevista nel 2018. E al momento, fermi restando i fatti di cronaca sui quali non si ha alcunché da eccepire, non sembra si siano verificati episodi di violenza politica, salvo qualche dibattito - magari anche acceso - fra le forze opposte.

Al momento, comunque, dalla maggioranza che governa Anzio, non sono arrivate reazioni ufficiali: di certo, le parole della presidente della commissione Antimafia non sono state leggere: il dato di fatto, dunque, è che la Prefettura sta monitorando la situazione di Anzio, anche se il ministro dell'Interno, rispondendo a una delle interrogazioni presentate sulle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nell'amministrazione del litorale romano, ha asserito che non sussistevano i presupposti per insediare una commissione.