Finalmente, a Roccasecca dei Volsci, sono scattati gli inserimenti lavorativi per persone che si trovano in uno stato di disagio sociale. Non è corretto e poco opportuno entrare nel merito delle persone inserite e non c'è dubbio che tutte le procedure tecniche siano state eseguite in modo corretto, così come non c'è dubbio sui requisiti dichiarati. A esprimersi, in questo senso, è il capogruppo consiliare di opposizione, Sandro Pongelli, che aggiunge come Roccasecca sia un piccolo Comune, dove ci si conosce tutti e proprio per questo «alcuni dubbi aleggiano nell'aria». Il dubbio più grande - peraltro, già manifestato in Consiglio comunale - per Pongelli è «la scarsa pubblicità fatta a un bando che tratta una materia molto importante e delicatissima». In sostanza, sottolinea, «usiamo i Social per pubblicizzare le opere fatte, gli articoli di giornale, il bando pubblico per l'assegnazione di un posteggio pubblico per l'esercizio del commercio e non per un bando di grande rilevanza sociale». A suo dire, a Roccasecca sono stati sempre «ben pubblicizzati, ma questa volta no». È vero e corretto che l'avviso è stato pubblicato «sull'Albo pretorio, però si poteva immaginare che non tutti hanno la costanza e il tempo per andare a guardare l'Albo, così come non tutti leggono sui Social». Perciò, proprio per smentire i dubbi che «ognuno può avere, perché - chiede Pongelli - non riaprire i termini del bando per il posto rimasto vacante?» (tre posti, due domande). E, se questo è tecnicamente impossibile, perché non se ne emana un altro? Non ci si può lavare le mani - conclude il consigliere di opposizione - dicendo che «solo due hanno partecipato». Ma «assumiamoci le nostre responsabilità, pensando che forse non abbiamo fatto abbastanza affinché ci fosse una partecipazione numerosa». Perché di situazioni di «grave disagio sociale», a Roccasecca, ce ne sono diverse. E sono note.