Un incarico sbagliato nella forma e nel merito, deciso irritualmente dalla giunta che non dovrebbe fare atti di gestione. Mentre l'università Federico II di Napoli dovrebbe essere già al lavoro per definite modi e forme giuridiche dell'azienda speciale che gestirà il dopo Latina Ambiente arriva una nuova contestazione a questo affidamento corredata di atti e documenti. E' quella del capogruppo di Fratelli d'Italia Nicola Calandrini che ha protocollato un'interrogazione proprio sulle modalità di conferimento di questo appalto. L'incarico per redigere piano economico, statuto e studio di fattibilità dell'azienda è stato infatti affidato al centro interdipartimentale di ricerca del laboratorio di urbanistica e pianificazione territoriale "Raffaele D'Ambrosio" dell'università con atto di giunta dell'aprile scorso, ma con una metodica che, secondo Calandrini, va in contrasto con un pronunciamento di Raffaele Cantone, presidente dell'Anac. Di fatto nelle linee guida di attuazione del D. Lgs 50 del 2016 ha chiarito che incarichi come questi devono essere affidati con le procedure ad evidenza pubblica per rispettare i principi di rotazione, concorrenza ed economicità. "Un passaggio che non c'è stato nel caso del centro interdisciplinare dell'università", commenta il consigliere Calandrini secondo il quale non basta che l'importo sia sotto-soglia (39mila euro) anche se la legge prevede affidamenti diretti per questa casistica che siano però sempre supportati da adeguata motivazione nel rispetto dei principi e delle regole della concorrenza. "Dagli attenti osservatori delle regole e con i fondi ridotti all'osso ci saremmo aspettati un avviso pubblico". Calandrini chiede di verificare se sia stata corretta la procedura di giunta "che si è arrogata una competenza che la legge non le attribuisce" quando l'incarico doveva essere conferito dal dirigente come era stato pure per la scelta dell'avvocato dell'in house, attribuita da Giovanni Della Penna con la procedura dell'indagine di mercato, e rileva che, affidando direttamente al professor Lucarelli, si è operato in contrasto con i principi di "legalità, economicità, libera concorrenza e non discriminazione". Scelta definita arbitraria anche sotto il profilo di merito perché "il partner designato opera in settori come l'urbanistica e l'ambiente che nulla hanno a che vedere con il diritto societario e civile necessario per studiare il nuovo soggetto che gestirà i rifiuti".
Azienda speciale per la gestione dei rifiuti, nuovi dubbi sull'affidamento dell'incarico
Latina - Il capogruppo di Fdi Calandrini attacca la giunta Coletta: "Le norme impongono l'avviso pubblico"