Nella Commissione Trasparenza di oggi si è discusso di sito web istituzionale, trasparenza degli atti e trasmissione in streaming delle sedute del Consiglio comunale. Un argomento sul quale ha fortemente spinto la presidente della commissione Nicoletta Zuliani (Pd) convinta che un miglioramento della qualità del servizio sia indispensabile per garantire ai cittadini un accesso chiaro e, appunto, trasparente, alle informazioni della pubblica amministrazione. L'assessore alla Trasparenza Paola Briganti, durante la seduta, ha confermato la volontà dell'amministrazione di voler operare nella direzione di un potenziamento di questi strumenti ma ha fatto presente una serie di problemi, da quelli tecnici a quelli delle risorse economiche, e sembra che difficilmente saranno superati nel prossimo futuro.
"Il costo di una linea dedicata per potenziare il flusso dei dati per lo streaming del consiglio comunale - afferma Nicoletta Zuliani - richiederebbe un costo di 10.000 € l'anno. Dalle parole dell'assessore si comprendeva che il costo era considerato eccessivo. Io lo ritengo necessario se vogliamo essere davvero trasparenti. Nel mese di ottobre 2016 la giunta ha approvato una delibera di indirizzo molto generica rispetto al riassetto di alcune parti del sito Web stanziando poco più di €20.000. Fino ad oggi però, ancora non è stato affidato l'incarico a nessuno. Per vedere qualche cambiamento dovremo aspettare probabilmente circa un anno e questo solo per un parziale piccolo cambiamento. Epppure il governo va in una direzione diversa, imponendo anche una tempistica e delle modalità assolutamente adeguate ai tempi. Con il Decreto Attuativo del ministero per lo sviluppo economico, il cosiddetto FOIA, del 6 giugno 2017 c'è stata un'ulteriore apertura rispetto ai bisogni di conoscenza della cittadinanza tanto che vengono sollecitate le amministrazioni ad un approccio proattivo della informazione della propria attività, prevenendo le richieste e rendendo disponibili dati, documenti e accessi civici anche attraverso i social come Facebook e Twitter. Un particolare rilievo viene dato anche alla accuratezza di dati che devono essere comunicati ai watchdogs, ovvero gli operatori della comunicazione, come ad esempio i giornalisti, perché possano lavorare nella direzione di una maggiore chiarezza di informazioni. La partecipazione inizia proprio con la trasparenza. Facciamo un esempio. Attualmente il cittadino non sa quando e cosa viene discusso nelle commissioni che sono aperte al pubblico e pochi lo sanno! Un altro esempio. Cosa decide l'amministrazione in merito a fatti e questioni (le cosiddette delibere di consiglio, delibere di giunta, come anche tutte le determinazioni dirigenziali…)? Dove sono disponibili? Non è affatto semplice informarsi con lo strumento che oggi abbiamo, il cittadino è ancora purtroppo tagliato fuori e non sappiamo ancora per quanto tempo lo sarà.