Al posto di parcheggi e aree verdi arriverà il cemento. La variante al Piano regolatore generale di Lenola, approvato nell'ultimo Consiglio con i soli voti della maggioranza, prevede anche questo. Ed è uno tra i motivi per cui la minoranza non ha espresso favore allo strumento urbanistico. Atteso sì da oltre venti anni, ma che secondo l'opposizione doveva prevedere ben altro. Il "Movimento civico" del consigliere Fernando Magnafico fa polemica: «L'argomento è stato trattato con sufficienza». Ma andiamo nel dettaglio. «In via Impero romano, nell'area che fiancheggia il parco Mondragon, si prevedevano area di sosta e verde. Ora quella superficie è diventata edificabile. Anche a Vallebernanrdo hanno tolto l'originaria previsione di un parcheggio-spazio verde e reso il lotto edificabile». Insomma, avanti col calcestruzzo a discapito di servizi per la collettività.
«Questa variante non serve a migliorare alcune situazioni urbanistiche» accusa la minoranza. Che critica anche l'operazione da un punto di vista del tempismo. «Quattro anni a bivaccare - scrive il gruppo - e ora tutto in fretta e furia». Perché? Secondo l'opposizione dietro all'approvazione c'è una regia politica ben precisa. Per quasi tutto il mandato non è stata aperta neppure una mappa, ora la fretta improvvisa di approvare il piano. Già alla vigilia del passaggio in aula l'operazione era stata definita come uno spot elettorale a un anno dal voto. «E invece tutto di fretta» sbotta Magnafico. «Ci sarebbe stato bisogno di un serio approfondimento sull'argomento». Al contrario, anche gli incontri pubblici programmati uno dopo l'altro a pochi giorni dal voto più che un vero confronto sono apparsi come una veloce consultazione con i residenti. Stesso discorso per la commissione urbanistica che si è riunita una sola volta due giorni prima del Consiglio.