Con una mozione inviata al Presidente del Consiglio Comunale di Latina, Matilde Eleonora Celentano, Andrea Marchiella e Nicola Calandrini, chiedono che l'Ente adotti, quanto prima, il Baratto amministrativo come una sorta di patto sociale tra amministrazione e cittadini.
I tre consiglieri di opposizione, nella loro richiesta, spiegano come le difficoltà economiche che hanno colpito tanti cittadini, abbiano determinato, anche l'impossibilità per molti di pagare i tributi comunali, elemento non solo negativo per le casse, ma che determina una situazione debitoria che aggrava ulteriormente la già precaria situazione finanziaria complessiva delle famiglie.
La legge 164 del 2014 apre uno spiraglio importante in questo contesto, poiché i Comuni possono definire, attraverso quello che viene presentato come baratto amministrativo, i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati che possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero, di riuso, con finalità di interesse generali di aree e beni immobili inutilizzati e in genere la valorizzazione di una limitata zona di territorio urbano o extraurbano, a fronte di riduzioni o esenzioni di tributi loro dovuti.
Secondo Celentano, Marchiella e Calandrini, il ruolo di ogni Amministrazione Pubblica dovrebbe essere quello di stimolare e coordinare l'attività dei cittadini nella cura dei beni comuni urbani, ovvero dei beni materiali, immateriali e digitali funzionali al benessere individuale e collettivo, e quindi utilizzare il "baratto amministrativo", significa ricavarne il duplice vantaggio di porre rimedio alle carenze nel decoro urbano, di manodopera e di risorse e, nel contempo, di valorizzare, sul piano personale e sociale, cittadini in difficoltà economiche, dando loro la possibilità di mettersi a disposizione della collettività e delineandosi come ulteriore strumento di politica sociale.
Ciascun Comune può predisporre un regolamento che fissi e individui criteri e condizioni in base ai quali i cittadini, singoli o associati, possano presentare progetti relativi ad interventi di riqualificazione del territorio.
Commenta Nicola Calandrini " con i colleghi abbiamo chiesto a Sindaco e Giunta di impegnarsi ad introdurre, in funzione dei bisogni rilevati tra i cittadini e compatibilmente con le risorse disponibili in bilancio, il baratto amministrativo, in applicazione dell'art. 24 della legge 164 del 2014 e a renderlo quindi attuativo.
A definire un regolamento comunale concernente "le forme di collaborazione tra amministrazione e cittadini in materia di cura, gestione e sviluppo dei beni comuni urbani" e che si individuino, prioritariamente, forme di riduzione o esenzione compensativa dei tributi comunali a favore di chi versi in stato di disoccupazione e indigenza in cambio di progetti di cooperazione in attività di riqualificazione delle aree pubbliche, la pulizia e la manutenzione delle stesse, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade, l'assistenza alle scolaresche, gli interventi di decoro urbano e di recupero, anche allo scopo di sensibilizzare i cittadini rispetto alla cura e alla tutela dei beni comuni, contribuendo alla lotta al degrado che troppo spesso colpisce la nostra Città. Questo del baratto amministrativo era un punto importante inserito nel nostro programma elettorale che vogliano e dobbiamo onorare per rispetto verso quei cittadini che ci hanno dato fiducia, e perché riteniamo essere una risposta puntuale e fattibile ad una crisi economica senza fine."