Superate, si spera definitivamente, le banali polemiche dei giorni scorsi sulla protezione civile, occorre, invece, fare i conti con la dura realtà, così come ci si è presentata già domenica: la stagione degli incendi, che la lunga siccità e la carenza idrica rischiano quest'anno di rendere drammatica. A esprimersi, in questo senso, è Federico D'Arcangeli, di Agenda per Priverno, che torna sull'argomento della situazione in cui versa il Centro Operativo Circe della protezione civile di Priverno: Pick Up riconsegnato, altri mezzi fermi per mancanza di copertura assicurativa e contributo regionale o comunale non percepito negli ultimi due anni. Allora - chiede tra il serio e il faceto D'Arcangeli - come ci stiamo preparando? Le nostre strutture sono pronte? A parte le ordinanze, peraltro «in ritardo almeno di un mese», cosa si sta facendo per superare le questioni che, polemiche a parte, sono state sollevate? Di fatto la nostra Protezione civile - continua l'esponente di Agenda per Priverno - è stata messa nelle condizioni di rispondere alle chiamate che, sicuramente, cominciano ad arrivare dalle altre strutture della zona? E ancora: «La convenzione e lo sblocco dei contributi arretrati ha reso finalmente disponibili i loro mezzi, oggi bloccati da guasti, revisione e assicurazione?» Perché, è chiaro il danno che si rischia di provocare a quella associazione (Centro operativo Circe, ndr) e al nostro territorio, nell'immediato (impotenza di fronte alle emergenze) e nel futuro (la perdita di "punteggio" e forse di credito di fronte alla Regione). Insomma, un pericoloso corto circuito che «una amministrazione attenta farebbe bene a evitare, insieme alle polemiche».