Interruzione di pubblico servizio per una struttura chiusa a doppia mandata da un privato e che ha costretto le squadre ad emigrare con un danno sportivo ed economico ingente. Ha usato parole dure il presidente della Latina pallanuoto Francesco Damiani all'indirizzo dell'amministrazione e dopo un anno di attesa senza risposte sulla vicenda della piscina scoperta chiusa tutto l'inverno e al centro della contesa legale tra Nuoto 2000 e Comune. E ha invitato il sindaco a trovare una mediazione con il gestore e «una soluzione ponte in attesa di definire le beghe legali». Una strada che in realtà è già in piedi e sul quale si sono aperti importanti spiragli proprio in questi giorni. «Stiamo cercando di trovare una soluzione – spiega il sindaco - mettendo in conto la necessità di rivedere gli accordi di una concessione che si è rilevata capestro per il Comune». E' il sindaco stesso che annuncia di aver incontrato il concessionario e di aver registrato una disponibilità ad ipotizzare una linea comune da seguire. Per ora è una ipotesi di transazione che integrerebbe la vecchia concessione con una nuova valutazione economica solo per la gestione invernale allo scopo di riportare il movimento natatorio a Latina. «E' questo il nostro obiettivo e non posso non ricordare l'ennesima situazione dannosa che ho ereditato e che nessuno prima di me ha risolto». La vicenda verte sui rapporti tra il Comune e la Nuoto 2000 per la gestione delle due piscine, affidate da anni alla società sportiva in virtù di un contratto di concessione legato al progetto di finanza per la realizzazione dell'impianto scoperto. Nel 2012 è emerso che le utenze del contratto continuavano a gravare sul Comune, altra grana che si sta cercando di risolvere completando la separazione di acqua, luce e gas, rivelatasi più difficile del previsto. Ne è venuto fuori un contenzioso su due piani, amministrativo e giudiziario. La strada battuta e che si sta vagliando con l'avvocatura è quella di integrare il pef con una nuova valutazione dei costi in inverno che tenga conto di spazi acqua da concedere alle associazioni natatorie e che preveda la possibilità del concessionario di gestirli dal momento che spende più di quello che introita. Proprio Damiani aveva ricordato che le società sportive si erano proposte di pagare i costi di manutenzione della Open durante il periodo invernale. Ci vorrà tempo ma le premesse ci sono.