Sopperire all'assenza di manutenzione e alla mancanza di decoro urbano, programmare eventi di qualità con le associazioni, mettere mano ai buchi neri del centro come Palazzo Key, il palazzo ex Porfiri e l'ex mercato Coperto, prevedere parcheggi interrati ma anche eliminare o modificare la pista ciclabile che ha peggiorato l'immagine del cuore della città. A tre anni dall'istituzione della discussa zona a traffico limitato in centro e dell'eterno dibattito riapertura sì-riapertura no, le associazioni e le sigle di categoria ripartono da un documento di proposte, quasi un ultimatum per l'amministrazione a attivare immediatamente interventi entro tre mesi per cambiare funzioni ed immagine della zone perdonale ed evitarne quello che fino ad oggi è stato il suo stato costante, una dequalificazione radicata e progressiva con chiusura di negozi, scarsità di eventi e assenza di interventi di arredo. Il documento, cinque pagine fitte divise in cinque macroaree, manutenzione, arredo urbano, eventi, pista ciclabile e sosta auto, equivale ad una piattaforma programmatica elaborata con le proposte delle associazioni di strada e guidata dalla Confcommercio che vuole riportare l'attenzione su un'area che ha vissuto di improvvisazione sin dal suo esordio a settembre 2014. L'esame delle proposte è iniziato lunedì scorso in un incontro tra Confcommercio associazioni di strada ed il Comune alla presenza del sindaco, dell'assessore Costanti e del presidente della commissione attività produttive Ernesto Coletta. L'ente si è impegnato a valutare il documento e le proposte presentate e a dare una risposta di fattibilità a breve. Quello che però non ci si aspettava in questo nuovo capitolo della vicenda della ztl è che, ancora una volta, ci sia divisione all'interno del comparto dei commercianti. La storia si ripete perché la spaccatura del passato è ancora viva e su questo argomento non si riesce a trovare, almeno per il momento, animi e voci concordi. Se infatti le proposte sono state già firmate da Confcommercio Lazio sud e dalle tre associazioni di strada presenti nelle reti d'impresa, la Down Town di via Eugenio di Savoia, il comitato di commercianti Latina centro e l'associazione che fa capo alla zona dei pub "Isola che non c'è" mancano all'appello le firme della quarta corposa associazione di strada "Latina centro" che fa capo a Susanna Gloria, ma soprattutto quelle di altre due associazioni di categoria, la Confesercenti e la Confartigianato. La Confesercenti regionale che a Latina, dopo il commissariamento locale, conta più di 200 iscritti ed è articolata con un nuovo gruppo dirigente locale, sembra non aver proprio ricevuto il documento mentre era presente al tavolo propedeutico che si era tenuto ad inizio estate.
Nel caso di Confartigianato invece l'associazione sta esaminando le proposte e si riserva di valutarle nei prossimi giorni, due posizioni che non sembrano preludere a posizioni concilianti.
Molte proposte sono considerate valide e condivisibili come la necessità di intervenire sulla riqualificazione degli arredi e la rimodulazione dei parcheggi e degli eventi a fronte però di altre ritenute non praticabili ed è chiaro che dovrà esserci una nuova fase interlocutoria per evitare che tutto il documento resti confinato in un circuito ristretto.
Nel documento al momento non si chiede la riapertura dei varchi dal lunedì al venerdì (ma si dice che la si chiederà solo in caso di inadempienze) ma si punta ad una serie di interventi correttivi per rendere la zlt di nuovo allettante: tra questi creare i varchi nella zona pub, prevedere sponsorizzazioni per gli arredi, modificare i parcheggi nelle zone limitrofe annullando tutti gli abbonamenti tranne quelli per i residenti ed eliminare quelli riservati ai carabinieri (tranne quelli per le auto di servizio) e ai dipendenti della Provincia, rendere fruibile il retro del parcheggio del Cambellotti, ridurre all'interno della ztl la tassa di occupazione del suolo pubblico, rimuovere o traslare l'anello ciclabile creando parcheggi a spina di pesce, ma soprattutto concertare gli eventi, fino ad oggi affidati ad estemporanee non consone al salotto buono, ed innalzarli di livello. In tutto questo che fine ha fatto l'osservatorio della ztl votato in consiglio che doveva produrre risultanze dopo 12 mesi di monitoraggio? Per ora resta nel limbo e senza alcuna riunione ufficiale pervenuta, un altro punto da dirimere in fretta.