Pressing della politica per ricucire la «ferita» prodotta dall'abbattimento del ponte del Sisto. Se a Terracina il partito di Forza Italia sta organizzando un sit-in per il 26 settembre proprio ai lati del ponte abbattuto, in Provincia si è riunita ieri sul tema per la seconda volta la commissione Lavori pubblici della Provincia, presieduta dal consigliere Pasquale Cardillo Cupo. Intorno al tavolo, oltre ai membri di commissione Taddeo, Cioli e Antonini, anche i capigruppo di Forza Italia, Provincia viva e Civiche pontine e l'ingegnere responsabile della Viabilità provinciale Vagnozzi. «Abbiamo avuto aggiornamenti, che ci dicono come i piloni che sostenevano il ponte non sono ammalorati, dunque possono sostenere una passerella», spiega Cupo. «Per questo abbiamo sollecitato lo studio di fattibilità per andare presto a bando, con una passerella modulare che, una volta smontata, potrà essere di nuovo utilizzabile per altre emergenze». La commissione, che ha avuto impegno di ricevere un cronoprogramma entro il weekend, ha anche sollecitato il progetto esecutivo del nuovo ponte. «Solo così» ha spiegato Cupo, «sarà possibile chiedere i fondi alla Regione».
Intanto, per il 26 settembre è prevista una conferenza pubblica con i cittadini, organizzata da Forza Italia. L'appuntamento è previsto al bar "Ciao 90", a pochi metri dalla struttura demolita. Ci saranno i rappresentanti comunali guidati dal capogruppo Valentino Giuliani (nella foto), ma anche quelli provinciali e regionali, con l'onorevole Giuseppe Simeone che riferirà ai residenti sulle ultime novità dopo l'approvazione alla Pisana di un punto all'ordine del giorno dedicato proprio alla questione del Sisto. Importante anche la presenza dei consiglieri provinciali, sotto la guida del capogruppo Vincenzo Carnevale, visto che la pratica è in mano all'ente di via Costa ed è lì che bisogna premere per sbloccare la situazione. La posizione del partito "azzurro" è chiara, più volte ribadita in tutte le sedi istituzionali. La realizzazione di una passerella ciclopedonale, che costituirebbe secondo la Provincia una prima soluzione al problema, non deve far rischiare di fermarsi di fronte all'esigenza di ricostruire subito il nuovo ponte. Si spinge, insomma, sulla necessità di procedere quanto prima alla pianificazione del nuovo ponte e, quindi, al reperimento delle risorse per realizzare una struttura definitiva.