Rosatellum, Mattarellum, Porcellum? Niente di tutto ciò. Come già fatto in passato, Paolo Di Capua torna a proporre il "Lepinium", legge elettorale che potrebbe risolvere diversi problemi agli attuali deputati e senatori, alle prese con la scelta di come mandare a votare gli italiani nella primavera 2018. La proposta di legge elettorale, spedita già a senatori e deputati nel 2008, prende spunto dalle leggi che regolano l'elezione dei sindaci e mira alla necessità di ridare valore al senso dei partiti, sempre meno attivi in queste fasi della politica italiana, oltre a dare importanza, come dovrebbe essere sempre, alle scelte del cittadino. Tra le peculiarità della proposta di Di Capua c'è un patto di governabilità da stabilire prima del voto, che permetterà ai cittadini di esprimere una preferenza al Senato e due alla Camera, la riduzione dei parlamentari, uno sbarramento al 3% per la Camera, al 5% per il Senato e, soprattutto, il vincolo di mandato, per evitare cambio di casacca in corso d'opera.