Quello che ha rilevato nella sua lucida e critica analisi ormai da ex Antonio Costanzo, fino a tre mesi fa assessore al personale del Comune, è arrivato al culmine di una settimana particolarmente tesa per l'amministrazione guidata da Damiano Coletta: prima la replica alle accuse di scarsa partecipazione e trasparenza di Gasparri veicolata in una conferenza stampa che ha convinto ma che ha lasciato per strada alcuni dubbi irrisolti, e poi una giunta di fuoco che si è consumata giovedì scorso. E che sembra essere stata l'ideale e casuale sottotesto di quanto ha denunciato lo stesso ex assessore. Costanzo aveva messo sotto la lente la sottovalutazione delle conseguenze nel percorso sull'azienda speciale ma soprattutto gli errori compiuti con la nuova macrostruttura ideata dal direttore generale e la scarsa motivazione del personale. Ma soprattutto il ruolo accentratore di un segretario e direttore generale, Rosa Iovinella, preferita a Pasquale Incarnato e nominata la scorsa estate ma costantemente nel mirino delle diffidenze di una parte dei consiglieri e della giunta per quanto fatto nei primi 14 mesi di mandato.

Le aspettative tradite
Dal direttore generale ci si aspettava che desse la forma a una macchina amministrativa tartassata da inchieste e anni di gestione non mirata alle molte disfunzioni interne e che doveva ricarburare guidata da direttive costruttive e ascolto dei dirigenti e del personale. Ma quello che si è visto è stato altro: scollamento tra parte gestionale e politica, un dirigente come Aldo Doria di fatto allontanato e che espone l'ente al rischio di un ricorso, spostamenti di dirigenti (previsti dalla normativa anti corruzione ma stranamente concentrati sempre sugli stessi nomi) scorporamento di funzioni (l'ultimo caso è quello della Pacifico a cui sono state tolte le attività produttive ma non il Suap), attività assegnate senza seguito di risorse e personale.
La giunta dei veleni
Nodi che sembrano essere venuti al pettine anche nell'ultima giunta della scorsa settimana in cui proprio la Iovinella sembra essere stata protagonista di uno scontro acceso con gli assessori Capirci, Costanti e Buttarelli. In questo caso la ragione del "chiarimento" di vedute sarebbero alcuni richiami che il direttore generale avrebbe fatto nei confronti di uno degli ultimi dirigenti arrivati a piazza del Popolo, tra i più stimati, Annunziata Lanzillotta. La Lanzillotta scelta con procedura 110 dal sindaco aveva inizialmente in gestione i lavori pubblici e manutenzioni a cui poi si è aggiunto l'incarico ad interim "Rigenerazione, qualità urbana e bellezza, Beni Comuni". Una iniezione di fiducia da parte di Coletta che considera questo settore strategico, motivo per cui alla dirigente erano arrivati spesso gli attestati di stima pubblici dei consiglieri di maggioranza nelle commissioni. Recentemente proprio lei aveva scritto alcune lettere al sindaco chiedendo l'assegnazione di risorse per poter svolgere i servizi dei lavori pubblici. A quanto risulta le sarebbe stato rimproverata dalla manager una gestione superficiale della vicenda cimitero, in capo al suo servizio ed esplosiva sotto vari profili (qui la Finanza ha acquisito degli atti mesi fa ed è settore oggetto di una interrogazione parlamentare). In giunta la diversità di vedute è stata affrontata e risolta per il momento, ma non è la prima volta che avviene un regolamento di posizioni senza contare che il fronte aperto da Costanzo sulle performance divisive della Iovinella è condiviso da molti consiglieri di Lbc. Uno spaccato di malumori che a quindici mesi di consiliatura e nel momento di vero avvio della macchina dopo la fase conoscitiva, rischia di diventare pericoloso e di rallentare ancora di più processi fondamentali.