Quale sarà il futuro delle sei scuole dell'infanzia paritarie gestite dalle Congregazioni religiose? Per ora risposte certe non ce ne sono e a parlare sono due atti avvenuti nello stesso giorno che danno il filo ad una vicenda su cui il Comune dovrà fornire ulteriori chiarimenti. In uno, una delibera di giunta, si dà mandato agli uffici preposti di individuare nuove forme di collaborazione con le congregazioni religiose impegnate a gestire le quattro scuole dell'infanzia comunali paritarie presenti sul territorio di Latina tra cui la storica e centralissima San Marco (sono in tutto sei, ma a Borgo Faiti e borgo San Michele ci sono stati due pensionamenti ed è stata tolta la gestione lasciando funzioni di semplice coordinamento e portineria). Con altro atto dirigenziale lo stesso giorno si predispongono le disdette delle Convenzioni a partire dal prossimo anno scolastico con le Congregazioni, Convenzioni in forza dal 1997 e che si rinnovavano tacitamente di anno in anno ma non più compatibili con l'attuale normativa di settore. Le suore in sostanza continueranno a garantire la continuità didattica fino alla fine dell'anno scolastico, a giugno. Il futuro è ancora una incognita perché giuridicamente l'ente non ha ancora risposte ufficiali su cosa accadrà, se verrà fatto un bando pubblico e con che formula intende mantenere le religiose come insegnanti e gestori delle scuole che rappresentano una solida realtà sociale e didattica del territorio. Su questo caso intende vederci chiaro il Pd per voce di Massimiliano Carnevale che presenterà nei prossimi giorni una mozione da discutere in Consiglio Comunale. "Ancora una volta questa amministrazione Coletta non ha perso occasione per dare prova dell'aridità con cui gestisce il bene Comune . Dobbiamo assistere infatti inermi alla comunicazione di disdetta, tramite la determina dirigenziale, rivolta alle congregazioni religiose nella gestione delle scuole primarie paritarie presenti a Latina. È di tutta evidenza che non entriamo nel merito della normativa che disciplina la materia ma ci saremmo aspettati che il sindaco e la sua giunta si fossero adoperati in ogni modo per provare a porre in essere eventuali alchimie giuridiche a tutela di dette scuole. Ci saremmo aspettati una presa di posizione netta a favore delle congregazioni che fino ad oggi hanno rappresentato punto riferimento per l'istruzione, l'educazione e la formazione di intere generazioni, che hanno rappresentato un punto importante nella storia di questa città, che hanno saputo garantire l'uguaglianza delle opportunità educative". Per il consigliere di opposizione così non è stato: "Riscontro solo silenzio e indifferenza mentre tante famiglie hano diritto a una risposta. Evidentemente siamo ancora in pochi a preoccuparci per il futuro di Latina e ad avere a cuore le opportunità di crescita per i nostri figli. Abbiamo l'obbligo di garantire il futuro ai nostri figli". Da chiarire anche come si configureranno le collaborazioni con le religiose. Nella delibera di giunta si fa riferimento alla necessità di avvalersi delle congregazioni "per attività anche diverse dall'insegnamento, quali ad esempio attività di supporto e assistenza ai bisognosi" ma non si cita la continuità didattica che invece il Comune ha ribadito in una nota stampa.