Dopo 5 mesi alla guida della città, adesso per Sergio Di Raimo e per la sua maggioranza serve un netto cambio di passo, soprattutto dal punto di vista dell'approccio ai problemi che non smettono di assillare la città. La situazione, come spiegato dallo stesso Di Raimo nel corso dell'ultima riunione del consiglio comunale, è sicuramente ereditata dalle passate consiliature. I problemi fondamentalmente sono gli stessi di sempre, sicurezza, acqua, rifiuti, opere pubbliche. La considerazione del primo cittadino, quella relativa al fatto che pur non rinnegando il suo passato politico, comunque la sua squadra è al lavoro da poco più di cinque mesi, è legittima, ma sono in molti ad attendersi un repentino cambio di passo da parte della maggioranza, che finora è sembrata un po' slegata in alcuni momenti, molto unita in altri (soprattutto quelli nei quali gli attacchi delle minoranze si sono fatti più incisivi), ma ha anche palesato un atteggiamento passivo di fronte a determinati problemi. Sulla questione acqua la gestione delle emergenze non è stata efficace, con richieste ad Acqualatina che molti ritenevano dovessero essere ordini, ordinanze per essere più precisi. Gli anni di rodaggio del nuovo gestore, dopo i 21 della Dondi, sono terminati e sono in molti a pretendere che il sindaco vada a far sentire le ragioni del Comune nelle sedi opportune. Discorso simile per la questione della sicurezza. Inutile restare in silenzio, è una strategia già utilizzata e che lascia dubbi. Se si comprende che il problema è grande (e basterebbe guardare come i cittadini si sfogano in Rete) bisogna intervenire e al più presto. Forse non sarà sufficiente la riunione della commissione Capigruppo che sarà convocata ad hoc, forse non sarà sufficiente nemmeno fare un intero consiglio comunale ad hoc. Il problema c'è, le risorse sono poche, e probabilmente servono scelte anche coraggiose, serve lanciare un allarme efficace. In questa ottica probabilmente la spinta in più (è la speranza di molti) potrebbe arrivare dalle nuove leve del consiglio comunale, un gruppo di giovani che hanno sicuramente meno da perdere e sulla carta hanno tutte le possibilità per lasciare il segno. Però bisogna agire, bisogna cambiare passo, perché la città rischia di entrare in un loop di apatia, con i problemi che restano e vengono amplificati da situazioni contingenti. Serve coraggio.