Tanto fumo e poco arrosto. Alla fine di un accesso Consiglio comunale di Anzio il risultato è stato che il centrodestra unito, tra chi ha alzato la mano e chi ha preferito lasciare l'aula, ha votato la variazione di bilancio illustrata dal dirigente Belli. «Crisi, crisi - ha tuonato il consigliere del Pd Ivano Bernardone - ma poi a votare compatti ci mettete un secondo anche se siete seduti sui banchi dell'opposizione». Il riferimento è alla appena subentrato consigliere Roberta Giometti che va a sostituire in Consiglio, dopo la rinuncia di Pietro Leoni, Donatello Campa, ristretto ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta Evergreen. Un Consiglio che ha visto Pd e Maria Teresa Lo Fazio protagonisti con la loro mozione di sfiducia che non è stato possibile votare. Secondo regolamento, infatti, la mozione va presentata dieci giorni prima del Consiglio, cosa che in questo caso non è avvenuta. «C'è la stessa responsabilità di un padre che non controlla i figli - ha detto la Lo Fazio rivolgendosi a Bruschini -. Si dimetta e ne esca pulito: lei è onesto e la stimo come persona, come amministratore di meno». Immediata la replica del sindaco Bruschini. «La richiesta delle dimissioni è nel dibattito politico - ha ribadito - ma non può paragonare Anzio a Cisterna. È assurdo, lì hanno arrestato quasi tutti. Loro sapevano tutto, io non sapevo nulla e l'unica volta che ho saputo una cosa sono andato a denunciare. La responsabilità politica in questo caso non c'è».