Una richiesta di accesso agli atti per chiedere di conoscere il progetto per la realizzazione di un deposito di rifiuti a Casalazzara. E' questa l'azione compiuta dal consigliere Carmen Porcelli che, preoccupata per la possibile realizzazione dell'impianto, ha inoltrato una mail tramite posta certificata alla Regione Lazio. «I consiglieri di opposizioni, le associazioni ambientaliste, la politica locale e i cittadini facciano analoga richiesta. Stiamo assistendo inermi al passare del tempo, non possiamo permettercelo, soprattutto se non conosciamo la procedura con la quale è stata presentata istanza per ottenere la valutazione d'impatto ambientale». Il consigliere di Primavera Apriliana accusa il sindaco Terra e tutta la maggioranza di «superficialità» nella gestione di questo importante tema. «Il primo cittadino e il presidente dell'osservatorio dei rifiuti, Ornella Pistolesi, non sono stati in grado di spiegare cosa ha fatto l'amministrazione rispetto a questo piano. Non mi posso fidare di chi amministra la città in maniera superficiale. Ho appreso stamattina (ieri, ndr) leggendo i giornali che si è riunito l'osservatorio dei rifiuti, organo convocato senza utilizzare i canali istituzionali. Mi sarei aspettata da parte della presidente, che ha taciuto per tutto il consiglio comunale di giovedì scorso, un intervento; invece il dibattito è partito su iniziativa dell'opposizione che ha affrontato questioni come l'invio dei rifiuti di Roma alla Rida Ambiente e il progetto della nuova discarica a Casalazzara. Neanche l'assessore all'ambiente Lombardi è stata in grado di rassicurarci su come gli uffici si sarebbero attivati e il sindaco non ha sentito l'esigenza di aprire il consiglio con delle comunicazioni». Per Carmen Porcell le lacune dell'amministrazione sono state evidenziate anche dalla gestione della vicenda della discarica a La Gogna. «Rispetto al progetto della Paguro l'atteggiamento della maggioranza non è stato esemplare. Il progetto della discarica fu reso noto da una forza politica di opposizione ben tre giorni dopo la data di protocollo (14 luglio in Comune), che la società Paguro aveva avviato da almeno un paio di mesi le procedure e ammesso che egli non ne fosse a conoscenza, come noi ci auguriamo, erano stati richiesti certificati agli uffici tecnici, come quello di destinazione urbanistica, che solo alla data del 1 settembre 2016 rispose alla nota della Regione o che comunicava la data della conferenza dei servizi, e nella stessa data evidenziava all'ente regionale di non aver ricevuto l'8 agosto parte della documentazione aggiuntiva di Paguro». Per questo invita la giunta ad attivarsi, anche perché è passato quasi un mese dalla presentazione (28 dicembre) del progetto di Ecosicura. «Senza una richiesta di chiarezza e trasparenza alla Regione i cittadini non avranno la possibilità di difendersi. Chiedo al presidente - continua - della commissione trasparenza, Roberto Boi, di convocare una seduta per chiarire i conti della Progetto Ambiente e le conseguenze dell'adozione della variante urbanistica del 2012 che ha consentito all'azienda di via Valcamonica di ricevere altri rifiuti e trasformare il nostro territorio in un polo di riferimento per lo smaltimento».